
Il prof è stato intervistato da ‘La Repubblica’, quasi in risposta alla recente notizia, praticamente opposta, della docente che in 24 anni di servizio fa 20 anni di assenze.
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Il prof da 2 assenze in 20 anni: buona salute, passione e senso del dovere
Roberto Moroni, questo il nome dell’insegnante che ha collezionato soltanto 2 assenze in 20 anni di servizio. Quando gli chiedono come abbia fatto, lui risponde che i fattori sono vari. Prima di tutto la buona salute, e lui è uno sportivo. Poi la passione, visto che l’insegnante è un lavoro che si è scelto. Infine, il senso del dovere: “Sono un funzionario pubblico, pagato dallo Stato e quindi a carico di tutti i contribuenti, ma più di tutto è l’amore per i ragazzi a cui sento di dover dare l’esempio. Che serve più di tanti discorsi”.Quindi 2 sole assenze negli ultimi 20 anni. A cosa sono dovute? Una, spiega il professore, risale al natale 2012: “Ho anticipato le vacanze di un giorno perché dovevo andare negli Stati Uniti a trovare dei parenti”. L’altra è datata al 2006, quando il prof si è preso una giornata per malattia.
Un mestiere scelto per passione
È lui stesso ad ammetterlo: oltre alla buona salute e al senso del dovere, è anche grazie alla sua passione per l’insegnamento che è riuscito a mantenere una frequenza pressoché perfetta. Una passione che, a quanto pare, ha radici familiari. “Purtroppo o per fortuna i miei genitori erano entrambi insegnanti”, ha detto Roberto Moroni a ‘La Repubblica’. “Io ho iniziato a dare lezioni private per mantenermi all’Università quando frequentavo Economia e commercio a Bologna e mi piacque subito. Facevo lezione a ragazzi di poco più giovani di me. Una volta laureato, nonostante lavorassi come dirigente in un’azienda, ho partecipato al concorso. Sono entrato al primo tentativo, trent’anni fa, poi però fino al 2013 ho girato diverse scuole, ero di ruolo ma avevo sempre contratti annuali”.Una carriera iniziata dunque per scelta, nel vero senso della parola. E mai un ripensamento. Un percorso pieno e ricco di soddisfazioni, come quella volta che ha fatto diplomare una signora di 80 anni che continuava a ripetergli: “Moroni, lei spiega bene, ma parli più forte che non sento”!
Il prof: “In 30 anni, ho dato una sola nota”
Poi la domanda, forse un po' scomoda: “E lei che tipo di insegnante è? Si aspetta dai suoi studenti lo stesso rigore che esige da sé stesso?”. La risposta è inaspettata e, in certa misura, tenera. Lascia vedere in piena luce la persona dietro il ruolo di docente: “Non lo scriva”, ha esordito Moroni, “ma in 30 anni, ho dato una sola nota, proprio perché il ragazzo mi sfidò, dicendomi “prof. me la dia” non potevo fare altro, quando devo dare un’insufficienza mi piange il cuore”. Ha poi aggiunto: “Cerco di conquistarli i ragazzi, di portarli dalla mia parte, di creare un percorso. Io sono anche vice preside e quando nelle aule i miei colleghi minacciano gli alunni indisciplinati di mandarli in Presidenza, loro rispondono “magari”. In effetti ogni tanto ne arriva qualcuno, con la mia collega, gli diamo qualcosa da fare, gli lasciamo il tempo di calmarsi poi lo rimandiamo in classe”.
La sfida più impegnativa: la dispersione
Per il prof, attualmente, la sfida più impegnativa con i ragazzi riguarda la dispersione, soprattutto nel biennio. I professori sono impegnati a non perdere i ragazzi, perché “se si ritirano dal professionale il rischio che prendano brutte strade è più concreto. È la nostra battaglia quotidiana. Dopo la pandemia i problemi dei ragazzi si sono amplificati. Per questo il mio prossimo obiettivo è tenere aperta la scuola al pomeriggio, ho la passione del tennis da tavolo, il ping pong, sono un istruttore e con la mia squadra abbiamo appena vinto il campionato italiano dilettanti, sto cercando di organizzare a scuola corsi pomeridiani”.
La docente destituita per le assenze: per Moroni si tratta di “una mosca bianca”
In questi giorni si è molto parlato della docente destituita dall’insegnamento a causa dei suoi 20 anni di assenze sui 24 totali di servizio. Per Moroni la sentenza è corretta, ma ci tiene a sottolineare che si tratta “di una mosca bianca. Io da vicepreside mi occupo delle assenze, qualche collega più disinvolto c’è, ma non ho mai visto casi estremi”.
E la pensione? “Non ci penso mai, per me la pensione non esiste”
Qualche astio da parte dei colleghi nei confronti della sua condotta ben più che esemplare? Per Moroni può anche darsi, ma in definitiva pazienza. “La maggior parte credo apprezzi. C’è un buon clima”.Moroni ha 60 anni, 30 dei quali passati in cattedra. Quando gli chiedono se ci pensa alla pensione, la risposta è perfettamente in linea con le sue parole e la sua storia: “Mai, per me la pensione non esiste”.