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Scuola?Dopo aver mancato 20 anni su 24 come docente di storia e filosofia, un'insegnante è stata definitivamente destituita. Il verdetto della Cassazione conferma la sentenza precedentemente stabilita dalla Corte di Appello di Venezia nel 2021.
Un caso destinato a far scalpore.

Destituita per "inettitudine assoluta"

Il Tribunale nel 2018 aveva respinto la destituzione, ritenendo che tre giorni di ispezione fossero un periodo di osservazione "troppo breve" per confermare una "inettitudine assoluta e permanente". In effetti, nei rari periodi di servizio, la docente ha sollevato molte lamentele da parte degli studenti. I reclami riguardavano la sua impreparazione, la casualità nell'assegnazione dei voti, e il fatto che spesso si presentasse senza i libri di testo. Durante un'ispezione del Ministero dell'Istruzione, si è scoperto che la docente era spesso distratta durante le interrogazioni degli studenti, essendo intenta all'uso del cellulare. Le gravi imprecisioni nella pianificazione e redazione dei programmi di studio sono state anche evidenziate.

La docente si difende: "Libertà di insegnamento"

La docente ha tentato di rifarsi alla "libertà di insegnamento". Tuttavia, la Cassazione ha ribadito che la libertà di insegnamento "non significa che l'insegnante possa non attuare alcun metodo o che possa non organizzare e non strutturare le lezioni". A La Stampa spiega: "Non esistono versioni di una sentenza di Cassazione. Sono importanti atti e documenti, non il mio pensiero. Sono una giornalista e gestirò personalmente l’aspetto mediatico della vicenda, ovviamente sono disponibile a trasmettere ai colleghi che me lo chiederanno atti e documenti utili a ricostruire la verità dei fatti di questa vicenda assolutamente unica e surreale".

Valditara: "Insegnamento sia svolto con professionalità"

Il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara ha commentato su Twitter la vicenda, assicurando che si impegnerà sempre più per garantire che l'insegnamento sia svolto con professionalità: "Al di là del caso specifico su cui si è definitivamente pronunciata la Cassazione, il Ministero attraverso le sue articolazioni territoriali e in sinergia con la comunità scolastica si impegnerà sempre più a garantire che la attività di docenza sia svolta con adeguata professionalità. Ridare autorevolezza agli insegnanti presuppone anche la auto consapevolezza della alta dignità del proprio ruolo che ha al centro la persona dello studente".