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giorgia meloni che scuola ha fatto
Fonte foto: @Palazzo Chigi via Facebook

La prima premier donna della Repubblica Italiana è nata e cresciuta a Roma, passando la sua infanzia nel quartiere Camilluccia, per poi spostarsi alla Garbatella da adolescente. Ed è proprio lì che ha iniziato a frequentare l'istituto professionale "Amerigo Vespucci" di Roma a indirizzo linguistico.

Ma che tipo di studentessa era? “Capiva tutto al volo e poi approfondiva, era eccellente”, ha dichiarato a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, Carlo Turchetti, docente di Economia politica e professore che ha avuto come alunna l’attuale Presidente del Consiglio italiano.

Che studentessa era Giorgia Meloni? “Ultimo banco, sette in condotta e media del nove”

Giorgia Meloni ha frequentato l’indirizzo linguistico dell'istituto professionale "Amerigo Vespucci" diplomandosi con 60/60. Era dunque una studentessa ligia allo studio, ma non per questo meno presente nella vita politica studentessa di quegli anni.

Infatti, come da sua ammissione, intervistata da Skuola.net, era una ragazza attiva tra manifestazioni e occupazioni e già fermamente posizionata a destra. Ma questo non le ha mai impedito di avere ottimi voti, e infatti lei stessa si è definita una studentessa da "ultimo banco, sette in condotta e media del nove”.

@dgrassucci Che studentessa era Giorgia #Meloni? Glielo abbiamo chiesto a @Skuola.net #skuolanet #imparacontiktokitalia #imparacontiktok #elezioni2022 #elezioni #fdi #fratelliditalia suono originale - Daniele Grassucci

Infatti spesso approfondiva ciò che veniva spiegato in classe, scavando a fondo soprattutto negli argomenti ritenuti interessanti: “Da studentessa capiva tutto al volo e poi approfondiva, era eccellente, le ho dato anche un 9 in economia politica, voto che non ho dato quasi mai nella mia carriera” ha confermato il suo professore di economia.

Inoltre, come accennato anche dalla stessa premier a Skuola.net, aveva interesse nella politica studentesca, anche se quest’ultima era storicamente più legata a determinati ambienti di sinistra, piuttosto che a destra, ma è sempre rimasta sulle sue posizioni: “Lei aveva un modo di intendere la politica molto coerente, anche se controcorrente rispetto a molti altri studenti. Che per capacità fosse fuori dalla norma era evidente, pensate che alla maturità consegnò per prima e senza utilizzare la ‘brutta copia’, cosa che stupì tutta la commissione“, ha concluso quindi il docente.

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