
Nella sala della legislazione scolastica, il Ministro fa luce su come garantire la sicurezza e l’efficacia dei Percorsi, così come sulla copertura assicurativa, sulla figura del docente coordinatore, e altro ancora. Qui di seguito le parole di Valditara.
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In che cosa consistono i PCTO
Valditara esordisce dicendo che preferisce parlare di alternanza scuola-lavoro perché, spiega, “è molto più chiaro”. Poi continua: “L’alternanza scuola-lavoro è uno strumento fondamentale per la formazione dei nostri ragazzi: non è un caso che sia prevista in tutti i principali Paesi europei. Ed è quel momento di formazione al lavoro particolarmente significativo per far acquisire le cosiddette hard skills, cioè quelle competenze di base fondamentali che inseriscono i ragazzi nell’ambiente lavorativo e che formano i ragazzi ad un percorso lavorativo successivo”. Ma per Valditara non sono certo escluse le soft skills, come per esempio la capacità di organizzare il proprio tempo e di lavorare in squadra, anche queste apprese dai ragazzi durante l'esperienza.I PCTO, continua a spiegare il Ministro, si dimostrano tanto importanti sia per il percorso d’istruzione tecnico-professionale sia per quello liceale, con però “due attenzioni diverse”.
Valditara assicura: “Abbiamo voluto garantire sicurezza ed efficacia in questi percorsi”. In che modo? “La sicurezza l’abbiamo garantita rafforzando il registro per l’alternanza, cioè quel registro che sta presso le camere di commercio, con l’inserimento di ulteriori requisiti che noi chiediamo alle imprese, onde evitare il ricorso a imprese non qualificate, come è successo in passato. Tra questi requisiti: capacità strutturali, capacità tecnologiche organizzative, un'esperienza maturata in questi percorsi, un’eventuale partecipazione a forme di raccordo organizzativo con le associazioni di categoria”. Passando all’efficacia dell’alternanza scuola-lavoro: “Poi c’è la necessità di una coerenza di questi Percorsi con il piano triennale dell’offerta formativa, con il profilo culturale ed educativo dei singoli indirizzi, proprio per assicurare che questo percorso sia coerente con le esigenze del giovane. Per questo scopo viene anche introdotta la figura di un docente coordinatore”.
Il docente coordinatore
Che cosa farà il docente coordinatore? “Dovrà coordinare tutti questi profili in modo che l’esperienza sia a vantaggio dello studente e che venga scelto il percorso per lui più adeguato”, risponde Valditara. “E da questo punto di vista voglio anche sottolineare come le imprese dovranno anche dimostrare concretamente l’adozione di tutta una serie di misure di sicurezza prima di poter accedere alle convenzioni. Inoltre, con un disegno di legge parallelo, noi prevediamo una formazione specifica dei ragazzi, così come una verifica delle migliori pratiche in modo da metterle a disposizione delle scuole”.
La tutela dei ragazzi dal punto di vista assicurativo
I ragazzi saranno tutelati da un punto di vista assicurativo? Per Valditara la risposta è sì: “Viene prevista anche un'assicurazione che ammonta a 10 milioni di euro per il 2023, che tra l’altro consente anche di poter pagare i genitori di Lorenzo, che fu vittima in passato di un drammatico incidente”. La direzione è quindi quella di adottare tutte le misure necessarie per rendere assolutamente sicuri questi percorsi, senza però perdere di efficacia e garantire, in caso di incidente, “un’adeguata copertura”.Da qui la novità: “Il primo di maggio, abbiamo esteso la copertura assicurativa a tutto il personale della scuola e a tutti i ragazzi. La copertura assicurativa per qualsiasi tipo di incidente per il personale della scuola anche durante il percorso in itinere. In questo modo, si sana una odiosa discriminazione che discriminava appunto i lavoratori della scuola rispetto agli altri pubblici dipendenti e si evita alle famiglie di pagare privatamente”.
Il docente sarà assicurato in caso di infortunio sul lavoro?
Ancora una volta, la risposta del Ministro è affermativa. Se il docente sta andando a scuola, o si trova nell’edificio scolastico, in caso di infortunio “verrà pagato dallo Stato con un’assicurazione apposita”. Aggiunge Valditara: “La stessa cosa per il ragazzo che si infortuna in palestra, in classe, o in gita: prima erano le scuole a pensarci chiedendo spontaneamente contributi alle famiglie, ora ci pensiamo noi, ci pensa lo Stato”.