
fonte foto: via Huffington Post
Un tutor in classe per gli studenti difficili
"Verrà introdotta la figura del docente tutor per ogni gruppo classe, il docente che dovrà avere una formazione particolare, ed anche essere pagato di più, e che dovrà in team con gli altri insegnanti seguire in particolare quei ragazzi con maggiori difficoltà di apprendimento ma anche di quelli molto bravi che magari in classe si annoiano e che hanno bisogno di accelerare", afferma Valditara che poi aggiunge: "Dal prossimo anno scolastico, nel contempo avvieremo gradualmente una formazione specifica. Siamo anche riusciti ad ottenere dal Mef il consenso per utilizzare fondi del Pnrr per pagare docenti e personale Ata, impegnati nella lotta alla dispersione scolastica. I piani e gli interventi contro l’abbandono dovranno essere almeno biennali. L’insegnamento va il più possibile personalizzato, proprio perché la scuola del merito di cui parliamo noi deve sviluppare i talenti individuali dei ragazzi, promuovendo le attitudini di ciascuno".
Nuove linee guida sull'orientamento
Punto fondamentale della politica scolastica del nuovo governo riguarda l'orientamento, afferma Valditara, "che deve dare consigli ai giovani e alle famiglie sulle scelte più opportune sulla prosecuzione degli studi. Occorre cioè da una parte che la scuola sappia individuare le potenzialità dello studente, dall’altra è necessario recuperare informazioni dai territori per conoscere le concrete prospettive formative e occupazionali. La scuola deve far emergere le attitudini dei ragazzi, come l’arte socratica della maieutica".Sulla riforma dell'orientamento è stato recentemente pubblicato un decreto e delle linee guida che regolano un nuovo approccio al tema e che, oltre alla figura del docente tutor, inserisce tra le altre cose moduli di ben 30 ore da svolgere a scuola. Leggi qui l'articolo.
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"I ragazzi stanno sempre sui cellulari, non parlano più".
Altra questione, molto sentita, riguarda l'utilizzo del cellulare in classe. Riguardo alla recente circolare che ne ribadisce il divieto, Valditara afferma: "Non è, come qualcuno ha detto, un provvedimento contro la modernità. Nella circolare si fa esplicito riferimento alla cittadinanza digitale. è una forma di rispetto verso i docenti e i compagni. È l’uso improprio che ho ribadito essere vietato, dopo anni di trascuratezza, non certo quello a scopo didattico. I ragazzi stanno sempre sui cellulari, non si parlano più, non socializzano, la pandemia ha accentuato questo disagio".