
Mentre l’anno scolastico prosegue in didattica a distanza per 2,7 milioni di studenti delle classi delle scuole secondarie, per tutti si avvicina il periodo delle tanto temute pagelle che chiudono la prima parte dell’anno sia che si tratti di semestre (con fine a Dicembre) sia che si tratti di quadrimestre (con fine a Gennaio).
Insomma, in base al sistema adottato, nelle scuole secondarie le prime pagelle potrebbero arrivare tra poco più di un mese, non oltre l'inizio delle vacanze di Natale.
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Rischio ricorsi per pagelle con voti in Dad
Il rischio reale che i docenti e i dirigenti temono in vista di queste prime pagelle è sicuramente quello dei ricorsi da parte delle famiglie degli studenti per voti che non ritengono attendibili e corrispondenti alla realtà, come si legge su Il Messaggero. I docenti infatti in questo mese dovranno raccogliere voti scritti e orali e si tratterà di un lavoro reso più complicato dalla didattica a distanza. Per questo, i dirigenti non nascondono perplessità e paure riguardo al possibile rischio di ricorsi per tutti quei voti che si attestano sotto la soglia della sufficienza. A differenza dello scorso anno, però, in cui il Covid aveva costretto la chiusura degli istituti in maniera improvvisa imponendo la didattica a distanza per la prima volta nel sistema dell’istruzione italiana, in questo nuovo anno scolastico non sarà più possibile garantire la promozione a tutti. Molti insegnanti hanno arginato in parte il problema dei voti durante il periodo iniziale di didattica integrata che è riuscita a contenere gli studenti nella classe fisica secondo turnazioni, in modo da raccogliere i primi voti sia scritti sia orali. Ma anche in questo caso, tutti i docenti devono fare comunque i conti con le seconde e ulteriori valutazioni necessarie per formulare un giudizio espresso in voto dei componenti della classe, attraverso gli strumenti offerti dalla didattica a distanza.
Flessibilità tra i criteri fondamentali di valutazione in Dad
Come formulare un voto che risponda alle reali capacità degli studenti? Senza dubbio, assegnare ricerche o farsi riconsegnare compiti scritti in modalità sincrona o asincrona rende scettici i docenti poiché molti lavori potrebbero essere il risultato di copiature e manipolazioni da libri o da internet. L’unico modo per superare questo tipo di problematica è rappresentato appunto dalla flessibilità, come sottolinea Stefano Sancandi, dirigente del Primo Levi di Roma, intervistato dal quotidiano: “La valutazione deve essere flessibile se non possiamo fidarci del compito scritto al 100%, dobbiamo considerare l’impegno e la partecipazione alle lezioni”. A tale proposito, il dirigente scolastico sottolinea proprio l’aspetto delle assenze che devono assolutamente essere registrate sul registro elettronico poiché, come accade anche nelle lezioni in presenza, la partecipazione rappresenta un aspetto fondamentale della valutazione: “Un altro aspetto da considerare sono le assenze: in presenza, quando uno studente entra a scuola, ci resta per l’intera giornata. Ma con le lezioni online sta capitando di veder “sparire” gli alunni per un’ora e poi rientrare: sono assenze a tutti gli effetti”. La soglia che conta il limite massimo del 25% delle assenze annuali per la promozione finale, rimane dunque valida e attiva anche nella didattica a distanza.