
Nell’ultimo anno le modalità di svolgimento della didattica tradizionale hanno subito una sostanziale trasformazione che si è resa necessaria per fronteggiare l’emergenza pandemica nel nostro Paese, contribuendo in tal modo al suo contenimento.
Per limitare gli spostamenti ed evitare assembramenti, tra quarantene e lockdown generalizzati, la didattica a distanza rimane ancora l’unico mezzo attraverso cui mantenere attivo e costante il canale di insegnamento e di comunicazione fra docenti e studenti. Il ricorso alla Didattica Digitale Integrata (DDI) prevista da tutte le scuole secondarie sin dall’inizio del nuovo anno scolastico a settembre, non è bastato ad evitare un ritorno alla totale didattica a distanza (Dad), imposta al 100% dall’ultimo Dpcm a causa dell’elevata diffusione del Covid su tutto il territorio italiano. Sulla base delle nuove disposizioni, tutte le scuole hanno organizzato modalità proprie di programmazione delle lezioni a distanza, definendo sia il calendario e la durata delle ore di lezione (solitamente da 50 a 60 minuti), sia la scansione della didattica fra lezioni sincrone e asincrone.
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Cosa sono le lezioni sincrone
La lezione sincrona rappresenta la trasposizione della tradizionale lezione frontale su strumenti telematici. Questo tipo di lezione si svolge infatti in tempo reale con la presenza sia del docente sia della classe: l’insegnate dovrà dunque segnare sul registro elettronico le presenze e le assenze degli alunni e, attraverso lo schermo del dispositivo, potrà dunque spiegare, interrogare, correggere compiti o anche somministrare test scritti sotto la sua supervisione. Si tratta dunque di una vera e propria classe virtuale in cui le attività e le interazioni fra docenti e studenti rimangono invariate rispetto a quelle che ordinariamente si svolgono in una classe fisica.
Cosa sono le lezioni asincrone
Con lezioni asincrone si intendono tutte quelle forme di didattica che sono erogate senza vincoli di orario poiché non sono in tempo reale e possono dunque essere predisposte dal docente e visionate dagli studenti in qualsiasi momento. Il canale di comunicazione anche in questo caso è rappresentato da una piattaforma online che può essere anche lo stesso registro elettronico, in cui il docente carica materiali didattici di qualunque tipo (registrazioni audio o video, slide, dispense, schemi, link di siti internet, testi) ritenuti più funzionali all’apprendimento di un determinato argomento.
Le differenze fra lezioni sincrone e asincrone
La prima differenza sostanziale è rappresentata proprio dalla presenza o meno del docente nei due tipi di lezione. La presenza della figura di riferimento e di guida, rappresentata dal docente, presuppone infatti la possibilità da parte degli studenti di poter fare domande e di poter chiedere chiarimenti qualora qualche argomento non risulti abbastanza chiaro o si abbiano dubbi di qualsiasi tipo. A differenza della modalità sincrona infatti, quella asincrona non è caratterizzata da videolezioni in tempo reale, poiché il docente è offline e alla classe è richiesto uno studio autonomo guidato soltanto dagli approfondimenti scelti e progressivamente caricati dall’insegnante. Poiché le lezioni asincrone privilegiano uno studio personale, sono prive dell’aspetto interattivo e riflessivo che caratterizza invece la didattica sincrona.