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Ostia aggressione maestra indagini

“Ostia non è Caivano”. All'indomani della notizia dell'aggressione ai danni di una maestra elementare da parte di una donna esponente del clan Spada, il Presidente del X Municipio di Roma, Mario Falconi, intervistato da 'La Repubblica', smorza gli animi e fa quadrato intorno al suo territorio.

La vicenda, che ha scatenato il dibattito pubblico, ha visto anche l'intervento del Ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara che ha espresso la sua solidarietà nei confronti della docente.

Nel frattempo proseguono le indagini delle forze dell'ordine, volte ad individuare eventuali altri responsabili.

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Il primo a spendere parole nelle ore seguenti l'aggressione è stato, come detto, il mini-sindaco del X Municipio, Mario Falconi: “La maestra ora è a casa. Non l’ho disturbata per una forma di rispetto. Questa scuola è un avamposto altamente qualificato, con insegnanti motivatissimi. Ho portato la mia solidarietà per quello che è accaduto, tutto quello che si potrà fare lo faremo insieme”, ha spiegato Falconi. Facendo il medico di professione, lui stesso ha rivelato di essersi trovato spesso di fronte ad episodi simili, ma nessuno di questi era mai finito alla ribalta delle cronache: “Fatti di questo tipo io ne registro da anni e non suscitano lo stesso clamore. Oggi se ne parla solo perché c’è di mezzo il cognome Spada. Ostia non più è pericolosa. La criminalità organizzata è un problema strutturato di tutta italia. Purtroppo chi c’era prima di me si è fatto un c.. così per fare emancipare Ostia, poi è bastata la testata di Spada al giornalista Piervincenzi per tornare indietro all’immaginario mafioso”.

 

Si indaga su altre aggressioni

In conclusione, il Presidente ha chiesto silenzio sulla vicenda, nell'attesa che le forze dell'ordine svolgano le indagini. Al momento, da quanto trapela su 'Il Messaggero', la scuola sarebbe pronta a costituirsi parte civile nell’eventuale processo. Nel frattempo le indagini dei Carabinieri proseguono a ritmo serrato. Sentita la docente – che non ha sporto denuncia per paura di una possibile ritorsione - gli agenti hanno già raccolto le prime informazioni grazie anche alla visione dei filmati delle telecamere di vigilanza della scuola elementare. Quel che resta da capire è se fossero presenti altri aggressori e se, quella andata in scena, possa ritenersi una spedizione punitiva: in questo caso scatterebbe l'aggravante del metodo mafioso. I militari stanno cercando anche di capire se altre insegnanti siano state minacciate da familiari della cosca sinti nell'ultimo periodo.

 

La solidarietà del MIM e dell'ANP

"Quello che è accaduto ieri a Ostia è molto inquietante e io la prossima settimana sarò in quella scuola a portare la mia solidarietà a quell'insegnante", ha detto il Ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, a margine dell'inaugurazione del Salone del libro. "Ieri ho parlato con la direttrice dell'Ufficio scolastico regionale - ha aggiunto Valditara - e mi ha detto che nella scuola c'è molta apprensione; è grave che in una scuola si debba avere paura e che ci sia qualcuno che si possa permettere di aggredire un'insegnante recuperando slogan del passato 'lei non sa chi sono io' e quel 'chi sono io' evoca un gruppo che ha avuto tra i suoi esponenti qualcuno che ha avuto problemi con la giustizia. E allora io credo che dobbiamo dare una testimonianza forte di presenza dello Stato".

"Invito a non avere paura e denunciare, tenendo presente che il contesto è particolarmente pericoloso e posso capire quindi il timore dell'insegnante" è l’appello di Mario Rusconi, presidente dell'Associazione nazionale presidi (ANP) di Roma, che poi spiega: "se il fatto è avvenuto nel circuito scolastico deve essere denunciato dal preside come pubblico ufficiale".