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oms con azzolina
Fonte: Lucia Azzolina via Fb

Da qualche giorno si parla di un probabile ritorno alla didattica in presenza. La Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina da subito infatti ha evidenziato quanto è stato limitato l’impatto che le scuole hanno avuto sulla circolazione del virus. Al suo fianco, e quindi a spingere per un ritorno degli studenti in classe, ci sono anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Unesco. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
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"Come Ministra sono convinta che dobbiamo fare ogni possibile sforzo per tenere le scuole aperte.
È un nostro dovere garantire un'istruzione di qualità alle nostre studentesse e ai nostri studenti
”. Sono queste le parole della ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina durante un incontro da lei voluto per parlare della complessa situazione che il mondo scuola sta vivendo. Con l’emanazione dell’ultimo DPCM, come risaputo, l’intero territorio nazionale è stato diviso in diverse zone, ognuna con delle misure restrittive ben definite. Il risultato è la didattica a distanza nella maggior parte dei casi, dal secondo anno della scuola secondaria di primo grado all’ultimo degli istituti superiori. Ad essere preoccupati dei danni che la didattica a distanza comporterebbe nella vita degli studenti, però, non è solo la ministra Azzolina. Anche l’OMS e l’Unesco si sono uniti nello stesso grido, dimostrando che una chiusura prolungata delle scuole può effettivamente comportare conseguenze gravi in termini di impatto psicologico e di dispersione scolastica. Come anticipato, peraltro, dall’analisi dei contagi degli scorsi mesi è emerso che l'impatto nelle scuole è stato limitato e che la trasmissione tra gli studenti avveniva soprattutto in contesti esterni alla scuola. La probabilità di contagio, infine, è risultata più bassa nei bambini.

School for Future: le proteste degli studenti che non vogliono la DaD

Una soluzione emersa durante l'incontro per confrontarsi sull'evoluzione della pandemia in ambito scolastico suggerisce che è opportuno rendere i provvedimenti di chiusura delle scuole il più possibile limitati e circoscritti. All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, il direttore regionale per l'Europa, Hans Kluge, e il direttore vicario, dell'OMS, Ranieri Guerra, il Presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, il Coordinatore del Comitato tecnico-scientifico per l'emergenza, Agostino Miozzo, il Presidente della Società Italiana di Pediatria, Alberto Villani, il Direttore dell'INAIL, Sergio Iavicoli. Nel frattempo gli studenti sono già in rivolta per la confusione e i disagi che il mondo scuola sta vivendo con la didattica a distanza. Il loro desiderio, infatti, è ritornare tra i banchi di scuola in sicurezza e nel rispetto di tutte le misure del caso. Il movimento “School for Future”, sostenuto dal Comitato Priorità alla scuola, chiederà dal 4 dicembre – giorno in cui scade l’ultimo DPCM – di ritornare tra i banchi di scuola.