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Occupazione a Bologna, scuola devastata. Valditara: "Serve intervento deciso" articolo
Fonte foto: Il Resto del Carlino

Pareti imbrattate, estintori aperti e arredi scolastici lanciati dalle finestre. E' la conta dei danni dell'istituto 'Fioravanti' di Bologna che durante l'occupazione degli studenti è stato letteralmente devastato.


 

A riportare la vicenda è 'Il Corriere della Sera' che sulle sue pagine descrive una situazione particolarmente critica per l'istituto scolastico.

Il bilancio dei danni, infatti, sarebbe talmente grave che i locali sono stati considerati inagibili per lo svolgimento delle lezioni. Mentre scattano le prime denunce, il Ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara annuncia provvedimenti.

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La ricostruzione della vicenda

Per il momento la scuola ha preferito non rilasciare dichiarazioni, ma quanto avvenuto sarebbe stato confermato dai genitori degli studenti. E' stata anche presentata una denuncia alla polizia e sono in corso le indagini per ricostruire la vicenda. Al momento, sempre secondo 'Il Corriere della Sera', una prima ricostruzione vede coinvolti un gruppo di studenti che – approfittando di una riunione del preside con gli alunni organizzanti l'occupazione – avrebbe fatto irruzione nel plesso centrale dell'edificio.

A quel punto gli studenti avrebbero aperto diversi estintori, imbrattando le pareti delle aule e lanciando dalle finestre diversi elementi dell'arredo scolastico. Proprio a causa delle polveri rilasciate dagli estintori, l'istituto è stato inagibile sia ieri che oggi, pregiudicando il regolare svolgimento delle lezioni.

I rappresentanti prendono le distanze

A prendere le distanze dagli atti vandalici, l'indomani la fine dell'occupazione, sono stati i rappresentanti degli studenti. Gli stessi in una nota hanno specificato: “In qualità di rappresentanti di istituto, esprimere il nostro totale dissenso e condanna verso gli atti di vandalismo avvenuti all'interno della scuola, che non hanno niente a che fare con la protesta organizzata dagli studenti. Detto ciò, riteniamo ingiusto anche il trattamento riservato agli studenti che sono entrati nella scuola per cercare di calmare la 'massa arrabbiata' e instaurare un dialogo". 

"Inoltre, non riteniamo nemmeno giusto avere deciso di tenere chiusa la scuola, senza tenere minimamente conto delle proposte costruttive avanzate dagli organizzatori dell'occupazione come, ad esempio, concedere ai ragazzi di quinta la possibilità di eseguire simulazioni d'esame e permettere agli studenti che avrebbero dovuto sostenere esami per le certificazioni linguistiche di farlo. Inoltre, riteniamo che se il preside avesse adottato un approccio meno rigido nei confronti della protesta, consentendo ai ragazzi di occupare, forse gli organizzatori avrebbero potuto gestire meglio il controllo e l’organizzazione interna, prevenendo ed evitando le azioni inconsulte di un piccolo gruppo di facinorosi”.

L'intervento di Valditara

Sulla vicenda è poi intervenuto anche il Ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. Il numero uno del MIM ha commentato così i fatti di Bologna: “Purtroppo atti come quello di Bologna non solo ripropongono la distruzione di un bene pubblico come una scuola, ma per di più lo fanno in un momento, quello della fine dell'anno scolastico e del conto alla rovescia per la maturità, in cui il diritto allo studio e a poter frequentare proficuamente la scuola è più che mai da salvaguardare. Per tutte queste ragioni auspico un intervento deciso e risoluto da parte delle autorità preposte”. Da quanto apprendiamo, l'Ufficio Scolastico Regionale dell'Emilia Romagna sarebbe già in contatto con il dirigente scolastico per risalire ai colpevoli e prendere provvedimenti.