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Niqab a scuola

In questi ultimi giorni la vicenda della scuola di Monfalcone, in provincia di Gorizia, sta facendo discutere tutti.
Dopo aver destato le preoccupazioni del Garante per l’Infanzia, Marina Terragni, che ha ritenuto che l’uso del niqab a scuola e i provvedimenti adottati dall’istituto minacciasse la libertà e l’integrazione delle studentesse, il caso è giunto fino al Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.

Indice

  1. La vicenda
  2. Le dichiarazioni del Garante per l’Infanzia
  3. L'intervento di Valditara: “Serve una legge”
  4. La proposta di legge della Lega
  5. Calenda: “Inaccettabile il niqab a scuola”

La vicenda

In una scuola di Monfalcone le studentesse che indossano il niqab (il velo tipico del mondo arabo che lascia scoperti solo gli occhi), prima di poter entrare in classe, devono scoprire il viso davanti ad una professoressa per poter essere identificate.

Una routine che si ripete ogni mattina e che in questi giorni sta suscitando scalpore, fino a diventare un caso politico.

Le dichiarazioni del Garante per l’Infanzia

Il Garante per l’Infanzia, Marina Terragni, ha espresso le sue preoccupazioni in merito all’uso del niqab in classe e alle misure adottate dalla scuola.
Terragni ha dichiarato di essere preoccupata per la libertà delle ragazze e della loro integrazione nel contesto scolastico e sociale.
“La necessità di un efficace dialogo tra culture non può impedire di osservare che talune pratiche contravvengono ai più elementari diritti e ostacolano il pieno sviluppo della personalità di chi è costretta a subirne l'imposizione” ha dichiarato l’Autorità Garante secondo quanto riporta ‘Ansa’.

L'intervento di Valditara: “Serve una legge”

Il dibattito ha raggiunto una portata tale da richiedere l’intervento del Ministro dell’Istruzione del Merito.
Giuseppe Valditara ha preso posizione condividendo le preoccupazioni del Garante per l’Infanzia, sottolineando la necessità di una nuova legge che riveda la normativa vigente.
“La scuola deve essere un luogo di vera integrazione, di relazioni umane solide e trasparenti, di valorizzazione della dignità della persona, un luogo in cui ragazze e ragazzi siano liberi di crescere armoniosamente. Non si deve caricare la scuola di responsabilità che non le competono. Senza una legge che riveda la normativa vigente non si può chiedere a dirigenti scolastici e docenti più di quanto ha fatto la preside della scuola di Monfalcone” ha dichiarato il Ministro, difendendo l’operato della dirigente della scuola di Monfalcone. 

La proposta di legge della Lega

Per ora l’unica proposta di legge arriva dalla Lega che vuole vietare l’uso del niqab - così come quello di altri indumenti che celano il viso, come il burqa - applicando gravi sanzioni in caso di trasgressione.
Si parla di due anni di reclusione e della perdita del diritto di richiedere la cittadinanza italiana

Calenda: “Inaccettabile il niqab a scuola”

Anche il leader di Azione, Carlo Calenda, si è espresso in merito alla vicenda dichiarandosi contrario all’utilizzo del velo islamico a scuola: “È inaccettabile che in Italia venga consentito l'uso del niqab a scuola. - sono le sue parole riportate da ‘SkyTg24’ - Oltre ad essere uno strumento di oppressione delle donne è contrario alla normativa italiana sulla riconoscibilità della persona nei luoghi pubblici.
Integrazione e tolleranza verso pratiche mortificanti e violazione delle norme sono cose molto diverse”.

Chiara Galgano