
L'estate è ancora lontana eppure tra i banchi di scuola la stagione calda dura ormai da inizio anno, in particolare nel Nord Italia. Una dozzina le scuole superiori coinvolte in scioperi e occupazioni da gennaio a oggi: questa volta la protesta fa tappa al 'Da Vinci', storico liceo di Milano.
Non solo, anche da Genova si leva la protesta di ragazze e ragazzi, tutti insieme uniti in segno di solidarietà al popolo palestinese e per manifestare contro un sistema scolastico che, a loro dire, non risponde alle esigenze dei giovanissimi.
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Da Vinci occupato, gli studenti: “Protestiamo contro l'assenza delle istituzioni”
Ma c'è anche la quotidianità scolastica al centro delle occupazioni. Allagamenti diffusi tra corridoi e classi, controsoffitti crollati, interi bagni che, quando non sono chiusi per mancanza di manutenzione delle tubature, si trovano in uno stato al limite della decenza. Sono solo alcuni dei difetti che hanno portato gli studenti del liceo milanese a scendere in campo: “Quest'azione di protesta ci è sembrata l’unica soluzione e quindi necessaria per la situazione che viviamo nella nostra scuola e al di fuori di essa. In particolare l’edificio nel quale è il Liceo Leonardo ha da troppo tempo troppi problemi che ci rendono la vita all’interno della scuola indecorosa e intollerabile. Negli ultimi anni infatti, questa situazione è stata la più sentita dagli studenti, che hanno sempre riportato malumori per la struttura della scuola”, affermano gli occupanti, come segnala 'MilanoToday'.
Problemi che scaturiscono evidentemente da una scarsa manutenzione che però non è di competenza della scuola. Come infatti sappiamo la manutenzione rientra nell'ambito dell'edilizia scolastica e, dunque, dovrebbe essere svolta dal proprietario dell'immobile, ovvero la Città Metropolitana di Milano: “Dalle condizioni generali della scuola, purtroppo, si evince chiaramente che questa manutenzione di Città Metropolitana in relazione alle evidenti problematiche strutturali della nostra scuola è mancata, o se c'è stata, è arrivata in ritardo nel risolvere il problema o è stata superficiale senza portare a una soluzione permanente. Noi quindi, svolgiamo questa l'azione, forte e necessaria non contro la presidenza e l’amministrazione della nostra scuola, ma contro l'assenza di Città Metropolitana", hanno tenuto a sottolineare i giovani. Per questo motivo gli studenti fanno sapere che la protesta è uno “spazio per far sentire il più possibile la nostra voce".
La Città Metropolitana risponde agli studenti del 'Da Vinci'
Sulla questione è poi intervenuta la stessa Città Metropolitana. In una nota, riportata da 'Il Corriere della Sera', le autorità competenti hanno ricordato che "al liceo Leonardo Da Vinci sono stati effettuati numerosi interventi di messa in sicurezza delle aule per un investimento complessivo di 320.000 euro, tra le altre cose sono state tinteggiate le pareti di 40 aule e sostituite le lampade fluorescenti con lampade a led ad alta performance. La Città metropolitana ha candidato il liceo al bando Pnrr per la messa in sicurezza ed efficientamento energetico e ha ottenuto un finanziamento per la sostituzione dei serramenti per un valore complessivo di 820.000 euro".
“Abbiamo inoltre facilitato la scuola nella realizzazione dei progetti di riqualificazione delle aule e dei laboratori innovativi nell’ambito del Piano Scuola 4.0 finanziato con fondi Pnrr. Per l’anno scolastico 2023/2024 sono giunte 20 richieste di intervento a cui abbiamo sempre dato risposta. Nel 2020 e nel 2021 abbiamo provveduto alla pulizia straordinaria delle scritte sulle facciate per una spesa complessiva di 40.000 euro e nei mesi scorsi sono state sostituite in emergenza le porte d’accesso, che erano state divelte, per una spesa di 5.000 euro", hanno chiarito dall'ente.
A Genova occupato il liceo Pertini
Spostandoci in terra ligure, più precisamente a Genova, anche qui gli studenti sono sul piede di guerra già da qualche tempo. Prima gli studenti del liceo 'Colombo', poi i coetanei del 'Pertini-Diaz' (la scuola teatro dei pestaggi del G8 nel 2001). Le motivazioni dell'occupazione da parte degli studenti genovesi vanno dalla solidarietà alla popolazione palestinese alla contrarietà ai recenti interventi delle forze dell'ordine contro le manifestazioni studentesche. In particolare, al 'Pertini-Diaz' gli studenti hanno protestato contro il progetto 'Sentinelle in classe', promosso dal MIM, esprimendo inoltre ferma contrarietà verso i percorsi di PCTO.
"Vogliamo sottolineare che non siamo contro i professori, perché anche loro subiscono tutti i giorni questa merda e non vogliamo un divario ma poter creare insieme un'alternativa alla scuola opprimente - spiegano gli studenti - se siamo qui oggi è anche per lottare per loro o almeno per quelli che ancora credono in noi" hanno specificato gli studenti ai microfoni di 'GenovaToday'.