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liceo parini milano occupato ma con tampone

Moltissimi sono i ragazzi delle scuole superiori a essere ormai stanchi della Didattica a distanza e dell’incertezza legata al loro ritorno in classe. Per questo alcuni studenti del Liceo Parini di Milano hanno deciso di occupare la loro scuola, ma in sicurezza. Scopriamo cosa sta succedendo all’interno di questo istituto, esempio per impegno e creatività.

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Il Liceo Parini di Milano occupato ma in sicurezza

"Crediamo - dice Alessandro Di Miceli, rappresentante di istituto, a Repubblica.it - che un rientro in classe in sicurezza sia effettivamente possibile, e oggi siamo qui per mostrare a tutti come lo si può attuare.
Abbiamo tamponi rapidi, un protocollo sanitario, e la volontà di collaborare con tutte le altre componenti scolastiche. Tutto ciò è possibile anche a livello nazionale, ma serve volerlo davvero fare, e riconoscere la scuola come una priorità
". Infatti la metà degli studenti presenti ieri nell’istituto aveva con sé il proprio certificato di negatività al virus, ottenuto dopo aver eseguito il tampone, mentre l’altra metà è stata sottoposta al test da una madre medico nel pomeriggio.

Liceo Parini di Milano: l’occupazione con il tampone

Ieri nel cortile della scuola superiore erano una ventina gli studenti che hanno seguito le proprie lezioni in didattica a distanza. Nel pomeriggio invece sono state organizzate dagli studenti stessi delle lezioni. Tutto si è svolto sotto la supervisione del preside dell’Istituto, Massimo Nunzio Barrella, anche egli presento all’interno del plesso scolastico occupato che ha deciso di rimanere nella propria scuola per tutelare la sicurezza dei ragazzi. "In queste settimane per loro c'è un problema di natura psicologica ancora prima che di didattica, c'è un'esasperazione che i ragazzi hanno raggiunto per mancanza di relazioni - ha spiegato Barella -. C'era stata l'illusione del rientro l' 11 gennaio, noi eravamo pronti ma non siamo rientrati e questo ha gettato tutti nello sconforto. Io sono il primo che vorrei rientrare a scuola con i ragazzi ma ci sono decisioni politiche da rispettare". Il preside inoltre tiene a sottolineare come in linea generale non sia favorevole all'occupazione: "Non posso dire di essere solidale con questo, li inviterò a una certa ora a tornare a casa e se non lo faranno dovrò avvertite le autorità. Se si impunteranno e vorranno rimanere qua la notte, valuterò se rimanere anche io nella scuola".