
Non accennano a placarsi le proteste degli studenti che anche oggi in tutta Italia sono scesi in piazza per manifestare il proprio dissenso. Al centro delle proteste studentesche ci sono ancora una volta le politiche del Ministero dell'Istruzione, reo secondo gli studenti, di non ascoltare le loro richieste.
In particolare, gli studenti si uniscono in un coro unanime che chiede di rivedere le modalità dell'Esame di Stato e di mettere mano alle attività previste dall'alternanza scuola-lavoro, che allo stato attuale non soddisfano nessuno. E di questi problemi, ma anche di molto altro, si discuterà ai prossimi Stati Generali della scuola pubblica.
- Leggi anche:
- Maturità 2022: 50 punti per il percorso del triennio, 50 punti per l'esame. Le indiscrezioni
- PCTO, possibile riforma in arrivo? Le parole di Bianchi: "Alternanza scuola lavoro superata"
- Maturità 2022: cosa potrebbe cambiare e quando uscirà l'ordinanza?
Gli studenti: “Basta repressione”
Nel frattempo gli studenti sono tornati ad occupare le piazze rivendicando, tra le altre cose, chiarezza circa le modalità con le quali negli scorsi mesi sono state arginate le varie occupazioni, ma anche sugli eventi più recenti che hanno visto le forze dell'ordine protagoniste di atti di forza verso gli studenti: “I fatti degli ultimi mesi hanno evidenziato un inasprirsi delle dinamiche di repressione nei confronti della lotta studentesca. Dai blocchi dei cortei a novembre, alle sospensioni a seguito delle occupazioni di dicembre, fino alla violenza delle piazze delle scorse settimane” dichiara Luca Redolfi, coordinato dell'Unione degli Studenti.
Dissenso degli studenti: al centro Maturità e PCTO
Un altro dei temi fortemente sentiti tra gli studenti è l'ex alternanza scuola-lavoro; i PCTO sono uno strumento sì utile per garantire un primo approccio al mondo del lavoro, ma potenzialmente dannosi se non tengono conto delle esigenze degli studenti.Per questo l'Unione degli Studenti ha dichiarato: “Non possiamo più accettare che non si ripensi il rapporto scuola - lavoro: i PCTO sono il simbolo del ruolo passivo della scuola nei confronti del mercato: devono essere ritirati per riflettere su un altro modo di dare concretezza e praticità alla dimensione teorica dell’istruzione” continua Redolfi.
Non solo, per gli studenti scesi in piazza è più che mai urgente rivedere la modalità degli Esami di Stato. L'incontro tra le Consulte studentesche e Bianchi infatti non ha prodotto i risultati sperati, anche in virtù del fatto che per l'UDS, il Ministro avrebbe “stilato le linee guida prima di confrontarsi con la rappresentanza studentesca, ignorando le numerose difficoltà e carenze formative che la fase pandemica ha apportato al mondo dell’istruzione”. Da qui nasce la richiesta del coordinatore Redolfi: “Vogliamo la revoca della seconda prova e l’introduzione di una tesina multidisciplinare, che garantisca personalità e soggettività al processo valutativo”.