
Oggi in tutta Italia gli studenti scenderanno nuovamente in strada. Alla base delle proteste diverse motivazioni, da quelle legate all'alternanza scuola-lavoro, costata la vita al diciottenne Lorenzo Perelli, alla reintroduzione degli scritti nell'esame di maturità dopo due anni di pandemia che molto hanno inciso in termini di preparazione.
A queste motivazioni si somma la rabbia per le cariche violente degli agenti di venerdì scorso e nei confronti di "un ministero che non ascolta gli studenti e che non prende in considerazione la grave situazione psicologica che stanno vivendo ma pensa invece solamente a valutarli". Ma, andiamo a vedere nel dettaglio le singole motivazioni e quali sono le richieste degli studenti.
-
Leggi anche:
- Maturità 2022, sciopero degli studenti il 4 febbraio: "Esame senza senso"
- Gli studenti tornano a occupare le scuole: nel mirino le cariche della polizia ai cortei
- Maturità 2022, tornano gli scritti: prima e seconda prova in presenza. Pronta l'ordinanza
I cortei a Torino
Nonostante le violente cariche della polizia dello scorso venerdì, a Torino oggi gli studenti sono tornati nuovamente in piazza e l'organizzazione internazionale Amnesty International ha fatto sapere che invierà i propri osservatori alla manifestazione organizzata dal Kollettivo Studenti Autorganizzati Torino (Ksa) che, nei giorni scorsi, aveva già lanciato un appello "per costruire il prossimo venerdì 4 Febbraio una manifestazione cittadina che risponda al clima di intimidazione e repressione in città, per rilanciare la lotta contro questo modello di alternanza scuola-lavoro e contro un’istruzione che mette a rischio pure la nostra vita".A riguardo, il portavoce nazionale dell'Opposizione Studentesca d'Alternativa(Osa), Tommaso Marcon ha dichiarato all'Indipendente che:"Siamo da sempre per l’abolizione dell’alternanza scuola-lavoro, motivo per cui ci siamo sempre opposti anche ad eventuali riforme della stessa. L’alternanza scuola lavoro è una pratica che va abolita e la morte di Lorenzo dimostra che si tratta di una pratica disastrosa".
Le manifestazioni in tutta Italia
A scendere in piazza sarà quindi anche l'Osa che, sulla stessa scia, ha indetto degli scioperi in tutta Italia chiedendo le dimissione del Ministro dell'istruzione Patrizio Bianchi per il suo silenzio sul tema dell'alternanza scuola-lavoro, per la reazione violenta degli agenti contro i ragazzi e per il ritorno delle prove scritte nel nuovo esame di maturità. A loro fianco ci sarà anche la Rete degli Studenti Medi che scenderà in piazza in segno di protesta contro la nuova modalità d'esame e le nuove quarantene depotenziate.Così come ha dichiarato il coordinatore della Rete, Tommaso Biancuzzi, a Tecnica della scuola:"È impensabile tornare a questo tipo di esame dopo mesi di pandemia e anche adesso, seppure la scuola sia in presenza dall’inizio dell’anno, sappiamo che la situazione non è davvero così: ci sono moltissime classi in quarantena o che sono state più volte in quarantena e quindi in dad durante tutto l’anno". Per la giornata di oggi sono infatti previsti diversi cortei e sit-in a Milano a Palermo, Genova, Bari, Firenze, Perugia, Verona, Padova, Varese, Lodi, Agrigento, Taranto, Venezia, Latina, Pisa, Modena.
Il corteo nazionale a Roma
Il corteo nazionale a Roma è invece partito alle 9:30 da Piramide e arriverà sotto alla sede del ministero dell’Istruzione in viale Trastevere. Già in mattinata è iniziato il raduno degli studenti di fronte alle scuole della Capitale, così come ha raccontato uno studente del collettivo La Lupa all'AdnKronos:"Ci stiamo radunando con il blocco del Tasso. Marceremo fino a Castro Pretorio, da lì speriamo di riuscire a prendere la metro fino a Piramide, dato che c’è sciopero dei mezzi”.Come si legge sulla pagina Instagram dello stesso collettivo la protesta è particolarmente rivolta verso il ministro Bianche che:"Non si è degnato di ascoltare le richieste delle migliaia di studenti in protesta da mesi per un rientro in sicurezza e per una scuola diversa, ma ora vuole anche mettere in crisi migliaia di maturandi". Proprio il suo silenzio testimonierebbe:"La totale inconsapevolezza e indifferenza delle istituzioni rispetto alla condizione degli studenti e delle studentesse, che da anni soffrono di stress, ansia e disagi”.
Il 5 e il 6 febbraio inoltre a Roma si svolgerà l’assemblea studentesca nazionale da loro indetta e nel primo giorno gli studenti si confronteranno con l’obiettivo di dare vita ad un dibattito costruttivo e di prospettiva che dovrebbe poi concretizzarsi in proposte il giorno successivo.
Paolo Di Falco