Maria_Zanghi
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Si sono conclusi ieri, domenica 20 febbraio, gli Stati Generali della Scuola Pubblica promossi da Unione degli Studenti e altre numerose associazioni studentesche e sigle sindacali. L'obiettivo della seduta plenaria è stato quello di portare la voce degli studenti fino in Parlamento.

Tante le proposte raccolte nel corso dell'incontro che spingono verso una rivoluzione che parta dal diritto allo studio. I ragazzi chiedono più fondi strutturali in istruzione, una didattica partecipata, integrazione con il territorio, educazione alla sessualità e assistenza psicologica all’interno delle scuole.

Stati Generali della Scuola Pubblica: "Vogliamo inventare un altro futuro"

La fase conclusiva degli Stati Generali sulla scuola, che hanno avuto luogo a Roma dal 18 al 20 febbraio, è stato ospitata al Teatro Italia della Capitale. Durante la mattinata i relatori e coordinatori degli enti promotori dell'iniziativa hanno esposto tutte le proposte emerse nei differenti tavoli di lavoro.
"Vogliamo inventare un altro futuro. Ci hanno lasciato una scuola in macerie e noi la vogliamo ricostruire". Queste le parole conclusive esposte da Luca Redolfi, coordinatore di Uds: "Istruzione e cultura devono tornare ad essere uno strumento di emancipazione. Non vogliamo più che siano gli altri a decidere il nostro futuro, vogliamo avere voce nelle decisioni che ci riguardano".

Le migliaia di mobilitazioni attuate in giro per tutto lo Stivale hanno voluto evidenziare lo stato del sistema attuale, costruito su "Sfruttamento, precarietà, competizione continua" - afferma Alessandro Finetto del Laboratorio Studentesco di Torino. Condizioni che hanno portato alla prematura scomparsa dei due studenti morti durante lo svolgimento dei loro stage scolastici, Lorenzo e Giuseppe.

"Dagli Stati Generali, assieme a numerosissime realtà del mondo del sociale e della politica, mettiamo i primi mattoni per una riforma strutturale della scuola pubblica - continua Luca Redolfi - che vada a ridare alla scuola il ruolo che le spetta, di presidio culturale all'interno dei nostri territori, di inclusione e abbattimento delle disuguaglianze, di rivoluzione continua dell'intero sistema sociale".

Un ennesimo appello, infine, rivolto al Ministro Bianchi: "Non può continuare ad ignorare questo processo di cambiamento: nei prossimi giorni verremo incontrati dalla politica, ma non accettiamo più di essere solo ascoltati, pretendiamo un reale e radicale cambiamento, perché questa normalità ci sta ormai troppo stretta".

Le richieste che gli studenti porteranno in Parlamento

Ma quali sono le proposte emerse durante queste tre giorni promossa dalle associazioni studentesche e sociali e dalla principali sigle sindacali? Una legge nazionale sul diritto allo studio, più fondi strutturali in istruzione, una didattica maggiormente partecipata, integrazione con il territorio, educazione alla sessualità e assistenza psicologica all’interno delle scuole.

"Il voto non deve essere la performance di un momento, ma permetterci di capire gli errori" - ha spiegato uno studente durante la discussione conclusiva degli Stati Generali. L'obiettivo è quello di rivolgersi direttamente al Parlamento: "Presenteremo la nostra proposta ai parlamentari, vogliamo risposte una volta per tutte" - conclude Redolfi.

Data pubblicazione 21 Febbraio 2022, Ore 11:44 Data aggiornamento 21 Febbraio 2022, Ore 13:38
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