
“Il Tar accoglie la nostra richiesta, respinge l'ordinanza, le scuole possono riaprire". Questo il commentato di un portavoce del comitato 'A scuola!' sulla decisione del Tribunale amministrativo regionale di respingere l’ordinanza del Governatore della Lombardia Attilio Fontana. Tale ordinanza prevedeva la proroga della didattica a distanza al 100% per le scuole superiori. Vediamo insieme le ragioni della "contraddittorietà" e "irragionevolezza" esplicitate dal Tar circa l’ordinanza e l’attuale posizione della Regione Lombardia.
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Tar Lombardia: gli studenti potrebbero tornare in presenza già dal 18 gennaio
L’11 gennaio il Comitato "A scuola!" aveva depositato un ricorso al Tar per la sospensione dell’ordinanza emessa dal Governatore lombardo Attilio fontana circa la proroga della didattica a distanza al 100% fino al prossimo 25 gennaio per gli studenti delle scuole superiori. Il verdetto è arrivato nella giornata di ieri: il Tar si è espresso favorevole al ricorso presentato e ha respinto l’ordinanza stabilendo il rientro tra i banchi di scuola. I giudici amministrativi hanno rilevato contraddittorietà e irragionevolezza nelle misure contenute nell’ordinanza regionale in quanto il pericolo che la stessa voleva affrontare non era il rientro in presenza in sé "ma il rischio di assembramenti correlati agli spostamenti degli studenti". Ecco quanto detto dal Tribunale amministrativo regionale: “Anziché intervenire su questo fenomeno, vieta radicalmente la didattica in presenza per le scuole di secondo grado, didattica che l'ordinanza neppure indica come causa in sé di possibile contagio”. Gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado dovranno dunque continuare la didattica a distanza nel periodo compreso tra l’11 e il 15 gennaio e potrebbero varcare finalmente i portoni scolastici dalla prossima settimana.
La posizione della Regione Lombardia
La Regione Lombardia, dal canto suo, ha pubblicato una nota dopo aver appreso la decisione del Tar. Si legge infatti: “Prendiamo atto della decisione del Tribunale Amministrativo Regionale e ci riserviamo, dopo aver valutato nel dettaglio le motivazioni dello stesso, di proporre reclamo poiché i riferimenti normativi che hanno orientato il Giudice del Tribunale, non tengono conto della possibilità delle Regioni di adottare misure più restrittive di quelle previste dai vari Dpcm”. Per Palazzo Lombardia, dunque, non è ancora certa la data di rientro per gli studenti delle superiori in quanto bisognerebbe valutare l’eventualità che la regione diventi una zona rossa dal 16 gennaio.Paolo Ferrara