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Il Tar accoglie la nostra richiesta, respinge l'ordinanza, le scuole possono riaprire". Questo il commentato di un portavoce del comitato
'A scuola!' sulla decisione del
Tribunale amministrativo regionale di respingere l’ordinanza del Governatore della Lombardia
Attilio Fontana. Tale ordinanza prevedeva la proroga della
didattica a distanza al 100% per le scuole superiori.
Vediamo insieme le ragioni della "
contraddittorietà" e "
irragionevolezza" esplicitate dal
Tar circa l’ordinanza e l’attuale posizione della
Regione Lombardia.
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L’11 gennaio il Comitato "
A scuola!" aveva depositato un ricorso al Tar per la sospensione dell’ordinanza emessa dal Governatore lombardo
Attilio fontana circa la proroga della
didattica a distanza al 100% fino al prossimo 25 gennaio per gli studenti delle scuole superiori. Il
verdetto è arrivato nella giornata di ieri: il
Tar si è espresso favorevole al ricorso presentato e ha respinto l’ordinanza stabilendo il rientro tra i banchi di scuola. I giudici amministrativi hanno rilevato
contraddittorietà e
irragionevolezza nelle misure contenute nell’ordinanza regionale in quanto il pericolo che la stessa voleva affrontare non era il
rientro in presenza in sé "
ma il rischio di assembramenti correlati agli spostamenti degli studenti". Ecco quanto detto dal Tribunale amministrativo regionale: “
Anziché intervenire su questo fenomeno, vieta radicalmente la didattica in presenza per le scuole di secondo grado, didattica che l'ordinanza neppure indica come causa in sé di possibile contagio”. Gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado dovranno dunque continuare la
didattica a distanza nel periodo compreso tra l’11 e il 15 gennaio e potrebbero varcare finalmente i portoni scolastici dalla prossima settimana.
La posizione della Regione Lombardia
La
Regione Lombardia, dal canto suo, ha pubblicato una nota dopo aver appreso la decisione del Tar. Si legge infatti: “
Prendiamo atto della decisione del Tribunale Amministrativo Regionale e ci riserviamo, dopo aver valutato nel dettaglio le motivazioni dello stesso, di proporre reclamo poiché i riferimenti normativi che hanno orientato il Giudice del Tribunale, non tengono conto della possibilità delle Regioni di adottare misure più restrittive di quelle previste dai vari Dpcm”. Per
Palazzo Lombardia, dunque, non è ancora certa la data di rientro per gli studenti delle superiori in quanto bisognerebbe valutare l’eventualità che la regione diventi una
zona rossa dal 16 gennaio.