
Lo ha annunciato il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante il 'Vinitaly' di Verona. La leader di FdI questa volta fa sul serio e al rinnovo dell'iniziativa – tra le proposte della campagna elettorale della scorsa estate – fa seguito anche un ddl.
Il disegno di legge è composto da tre articoli, che disciplinano obiettivi e insegnamenti della scuola: ma in cosa consiste di preciso questo nuovo percorso scolastico? A delinearne alcuni tratti è stata Carmela Bucalo, Senatrice di Fratelli d'Italia, tra i primi firmatari della proposta di legge.
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Quali materie si studieranno al Liceo del Made in Italy
Questo nuovo tipo di percorso ruota intorno ad un concetto multidisciplinare: italiano, matematica, diritto, economia e lingue. Le materie di studio del made in Italy sono un mix, tra qualche vecchia conoscenza e qualche new entry, come Tecniche avanzate di marketing, modelli di business e tutela del made in Italy oltre a studi sul mercato internazionale “per tutelare il brand italiano”, alle politiche che servono per salvaguardarlo e alla conoscenza delle piccole e medie imprese italiane.
L'intento è quello di arrivare a capire come funziona ed è strutturata un'azienda. L’idea, insomma, è quella di creare figure esperte che sappiano promuovere e difendere le eccellenze italiane nel mercato globale.
Liceo del Made in Italy: cosa fare dopo?
Diverse le porte che si apriranno davanti gli studenti che hanno concluso questo tipo di percorso scolastico. Prima di tutto l'università, con la possibilità di iscriversi in una delle facoltà che offrono una prosecuzione del percorso di studi: quindi, Economia, Marketing e Legge. In alternativa, si può optare per gli ITS, gli Istituti tecnici superiori. ”Abbiamo percorsi di studio molto lunghi e il mondo del lavoro richiede invece una formazione che si adatti velocemente ai cambiamenti che richiede il mercato”, ha spiegato la Senatrice Bucalo, che pensa anche ipotizzato una riforma degli Istituti agrari sempre per tutelare i nostri prodotti.