
La quota, del valore di 120 euro da intendersi su base annua, copre il costo dei materiali da utilizzare nel laboratorio di cucina: chi non paga non avrà garantito nemmeno il cibo per le lezioni pratiche. Queste le ragioni alla base della manifestazione studentesca che si è tenuta ieri – 14 novembre – davanti l'istituto.
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Studenti in protesta, la preside: “Serve un aiuto da parte delle famiglie”
Caro-bollette, inflazione, rincaro dei carburanti: la crisi che attanaglia il Paese non dà tregua. Le famiglie lo sanno bene e proprio per questo – in un simile momento di difficoltà – il pagamento del contributo non è un fatto ovvio. Eppure, spiegano gli studenti ”ciò non ha impedito l’emanazione di una circolare che fissava un ultimatum poco adeguato per il versamento del contributo volontario”. La manifestazione è stata pacifica e aveva lo scopo di porre l'attenzione su diverse problematiche, tra cui i costi troppo alti per l’acquisto delle divise e la manutenzione della struttura, arrivando poi al problema dei laboratori.Intervistata da “La Repubblica”, la preside dell'istituto spiega i motivi dietro la decisione: ”Il liceo alberghiero è una scuola che non riceve fondi extra per l’acquisto di farine, carne, pesce perciò sono io a dover provvedere al cibo. Nei giorni scorsi ho ricevuto un messaggio dall’amministrazione: con questi rincari si rischia seriamente il default e l’unico modo per proseguire è un aiuto da parte delle famiglie” ha spiegato la dirigente, che nel frattempo si è messa all'opera per trovare una soluzione e garantire a tutti gli studenti lo svolgimento delle ore di laboratorio.