Sospensione e 6 in condotta per chi ha occupato: a scuola scoppia la protesta di studenti e genitori

Monta la protesta di genitori e studenti del liceo “Plinio Seniore” di Roma. Al centro delle polemiche la decisione della preside di punire gli studenti che lo scorso 21 novembre hanno occupato la scuola.

Sospensione e 6 in condotta: questa la punizione che il dirigente scolastico ha disposto per gli occupanti. La misura - arrivata dopo oltre un mese e mezzo - ha incontrato la forte presa di posizione dei genitori che si sono uniti agli studenti nella protesta che si è svolta il pomeriggio di mercoledì 11 gennaio fuori dall'istituto, come racconta “RomaToday”.

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La preside punisce i rappresentanti di istituto, monta la protesta

E' stato un autunno di proteste e occupazioni per le scuole italiane. Il “Plinio Seniore” è stato occupato così come un'altra decina di scuole nel territorio della Capitale. Al centro delle proteste degli studenti, l'introduzione del concetto di “merito”, l'alternanza scuola-lavoro e tutti i problemi annuali che puntualmente tornano protagonisti. A distanza di quasi due mesi, la preside ha scelto di punire gli studenti, ma non tutti: solo i due rappresentanti d'istituto referenti durante l'occupazione sono finiti nel mirino della dirigenza.

Un fatto questo che non è andato giù non solo ai “colleghi” dei due ragazzi ma anche alle loro famiglie. Così nel pomeriggio dello scorso mercoledì studenti e genitori si sono riuniti fuori dalla scuola di via Montebello per far sentire la loro voce e mostrare solidarietà ai due rappresentanti d'istituto. ”Per anni il Plinio si è caratterizzato per una collaborazione unica tra corpo studentesco e presidenza, magari a volte con posizioni diverse, ma sempre lavorando per il benessere degli studenti e della scuola." Ma, stavolta, spiegano proprio i due studenti sanzionati – Enrico Dell'Amico e Gabriele Lodetti - a “RomaToday”, la dirigenza starebbe portando avanti "un principio sbagliato volto a punire 2 persone per educarne 1000, anziché provare a comprendere le nostre ragioni”