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ritorno a scuola 60% della presenza superiori

Siamo ormai alla vigilia della firma di un nuovo Dpcm, che dovrebbe entrare in vigore già la settimana prossima. Tuttavia sono molti gli elementi ancora incerti, primo tra tutti la questione della riapertura delle scuole.


Se nell’ultima conferenza stampa presieduta dal Premier Draghi e dal ministro della Salute Speranza, entrambi erano fortemente favorevoli a permettere una presenza tra i banchi del 100% in tutte le scuole di ogni ordine e grado, in seguito alla riunione con le regioni avvenuta nel pomeriggio di ieri, sembrerebbe che queste aspettative siano state ridimensionate per trovare un compromesso tra tutte le parti. Scopriamo quindi come potrebbe svolgersi l’ultimo mese dell’anno scolastico 2020/2021.

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Ultimo mese di scuola: presenza dal 60% in zona gialla e arancione?

La bozza del decreto legge, secondo quanto riportato da Today.it, che sarà sul tavolo del Consiglio dei ministri nelle prossime ore, e che si pensa sarà in vigore fino al 31 luglio, termine anche dello stato d'emergenza, prorogato per 3 mesi, dovrebbe contenere un compromesso tra Governo e regioni proprio sulla questione scuola. Infatti, nonostante il Governo abbia spinto per un rientro totale dei ragazzi di ogni ordine e grado in presenza, le regioni sembrano non essere d’accordo, etichettando la proposta del 100% della presenza come “impraticabile”. Dunque, nel corso della riunione avvenuta ieri tra esecutivo e rappresentanti delle regioni, l’accordo si sarebbe trovato alzando del 10% la frequenza ad oggi obbligatoriamente garantita del 50%, passando quindi a un 60% di presenza minima.

Come sarà il nuovo Decreto per la scuola?

Pensare di portare la presenza in tutte le scuole a 100% era molto difficile principalmente per due motivi, riportati da Today: il primo è uno snodo importantissimo che ancora non ha trovato soluzione, ovvero il problema dei trasporti, attualmente portati a viaggiare al 50% della capienza. Il secondo impedimento è rappresentato dalla capienza delle aule scolastiche italiane, che, a causa del numero elevato di studenti in ogni classe, avrebbe creato problemi nell’accoglienza degli alunni secondo le norme di distanziamento da rispettare. E dunque, come sarà quest’ultimo mese scolastico? Nella bozza il Governo prevede, sempre a partire dal 26 aprile 2021, come preventivato, il ritorno in classe almeno al 50% per gli studenti delle superiori - gli studenti più colpiti dalle restrizioni - nelle zone rosse e almeno al 60% e fino al 100% in territori arancioni e gialli. Mentre, infanzia, elementari e medie dovrebbero poter rientrare in presenza al 100% in tutta Italia. Una soluzione alternativa, ventilata già negli scorsi mesi dal Premier Draghi, sarebbe stata quella di allungare l'anno scolastico; tuttavia i sindacati della scuola si sarebbero fermamente opposti a questa possibilità.

La bozza del nuovo decreto: cosa prevede per la scuola dal 26 aprile

Sempre da quanto riportato da Today, il testo della bozza del decreto Riaperture dal 26 aprile per quanto concerne la scuola dovrebbe essere il seguente:"Le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell'organizzazione dell'attività didattica, affinché, nella zona rossa, sia garantita l'attività didattica in presenza ad almeno il 50 per cento, e, fino a un massimo del 75 per cento, della popolazione studentesca, e, nelle zone gialla e arancione, ad almeno il 60 per cento e fino al 100 per cento della popolazione studentesca. La restante parte della popolazione studentesca delle predette istituzioni scolastiche si avvale della didattica a distanza". Inoltre come già in vigore ad oggi, i governatori regionali non potranno applicare disposizioni di chiusura degli istituti scolastici, se non in presenza di casi di "eccezionale e straordinaria gravità" dovuti al virus. "L'obiettivo del governo - dice la ministra per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini, come riporta Today - è quello di favorire il ritorno a scuola dei ragazzi e lo faremo gradualmente, in modo progressivo e sicuro". Le fa eco il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi: "Conosciamo le difficoltà ma il nostro obiettivo da realizzare quanto prima è quello di riportare tutti in presenza al 100%".

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