matteobortone
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Novità importanti dal Consiglio dei Ministri che ha dato l'ok al decreto scuola che porta cambiamenti significativi nel panorama scolastico. Al centro dell'attenzione ci sono i docenti idonei che non sono riusciti a vincere il concorso Pnrr, la lotta ai diplomifici e l’introduzione di nuove misure per affrontare la crescente diffusione delle droghe tra i giovani.

Queste novità promettono di migliorare la qualità dell'istruzione e di risolvere alcune problematiche urgenti, come la mancanza di trasparenza nelle graduatorie e la gestione delle scuole paritarie.

Indice

  1. I docenti idonei: nuove opportunità per chi non ha vinto
  2. L’elenco regionale 
  3. Lotta ai diplomifici: il decreto fa la sua parte
  4. Contrasto all'uso delle droghe: 1 milione per la formazione dei docenti

Docenti idonei: nuove opportunità per chi non ha vinto

Nel nuovo decreto per l'attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, approvato oggi dal Consiglio dei Ministri, uno dei principali passaggi riguarda i docenti idonei ma non vincitori, ossia coloro che, pur avendo superato i concorsi del PNRR del 2020 e del 2023 raggiungendo il punteggio minimo, non sono rientrati tra i vincitori di cattedra.

Questi insegnanti hanno protestato per mesi contro l’assenza di graduatorie trasparenti e l’incertezza riguardo al loro futuro. Ora arrivano le prime risposte.

Il decreto prevede che, a partire dai concorsi banditi dal 2023, le graduatorie verranno integrate con i candidati idonei per un triennio. Questa misura interviene per risolvere la mancanza di personale, come successo in Lombardia e Piemonte, dove molte cattedre sono rimaste vuote. Questo significa che una percentuale dei posti vacanti verrà coperta da loro, fino al 30% dei posti disponibili dopo le assunzioni ordinarie. 

L’elenco regionale 

A partire dall'anno scolastico 2026-2027, invece, i candidati che hanno superato i concorsi indetti dal 2020 potranno richiedere l'inserimento in una lista regionale, aggiornata annualmente, da cui si attingerà solo in caso di esaurimento delle graduatorie ordinarie. L'assegnazione dei posti seguirà l'ordine cronologico dei concorsi sostenuti e il punteggio ottenuto dai candidati e saranno gestite da una procedura rapida tra il 28 agosto e il 1° settembre dell’anno di riferimento. 

Inoltre, se un vincitore ha già un incarico annuale nella stessa regione e classe di concorso, sarà confermato in ruolo nella stessa sede. L'obiettivo di questa misura è garantire una maggiore copertura delle cattedre vacanti, riducendo il ricorso alle supplenze e assicurando la continuità didattica.

Per le assunzioni dai concorsi PNRR invece, per l'anno scolastico 2025/2026, viene confermata la proroga con un termine ultimo fissato al 31 dicembre 2025.

Lotta ai diplomifici: il decreto fa la sua parte

Nel decreto, spazio anche al contrasto dei diplomifici. Il ministro Valditara ha chiarito che il governo intende porre fine a questo fenomeno, che negli ultimi anni ha visto la revoga dell'abilitazione a oltre 400 scuole paritarie, a causa di irregolarità. "Vogliamo una scuola seria, dove i diplomi non si regalano, e questa norma deve entrare subito in vigore", ha dichiarato il Ministro.

Il testo portato in CdM prevede che le scuole paritarie possano attivare solo una classe terminale per ogni indirizzo, previa autorizzazione dell’Ufficio scolastico regionale e solo se richiesta entro il 31 luglio dell’anno scolastico di riferimento. Questo ha l’obiettivo di fermare il fenomeno della “piramide rovesciata”, in cui ci sono molte classi finali e poche nelle fasi iniziali dei corsi.

Inoltre, gli studenti potranno sostenere esami di idoneità per un massimo di due anni scolastici consecutivi - vietato dunque il famigerato 3 o 4 anni in uno - con la presenza di un presidente esterno che supervisionerà gli esami.

Altrà novità è l’obbligo della pagella elettronica e del registro online per tutte le scuole paritarie, per garantire una gestione trasparente delle presenze e del percorso scolastico degli studenti. Queste misure, nei piani del Ministero, sono fondamentali per monitorare e migliorare la qualità dell’insegnamento e per evitare il proliferare di istituti non in regola.

Contrasto all'uso delle droghe: 1 milione per la formazione dei docenti

Il decreto, nella parte dedicata alla scuola, include infine un importante finanziamento per contrastare l’uso di sostanze stupefacenti, ma anche le dipendenze comportamentali e il disagio giovanile. Un fondo da 1 milione di euro sarà destinato alla formazione dei docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado per la gestione di queste tematiche.

Le risorse saranno trasferite dal Fondo nazionale di intervento per la lotta alla droga al Ministero dell'Istruzione e del Merito, che si occuperà della creazione di percorsi formativi specifici per i docenti, aiutandoli a identificare e supportare gli studenti a rischio.

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