
Il Governo ha annunciato il ritorno alla didattica in presenza al 100% per tutti gli studenti che frequentano scuole di ogni ordine e grado all’interno delle zone gialle e arancioni.
Da lunedì 26 aprile infatti tutte le classi al completo, dopo più di un anno, potranno tornare in aula abbandonando progressivamente la didattica digitale integrata che ha caratterizzato questi mesi di presenza alternata degli studenti.
Se questa nuova disposizione del Governo mostra chiaramente la volontà da parte delle istituzioni di un ripristino graduale della normalità, ad iniziare dalle attività prioritarie come appunto la scuola, questa decisione si scontra però con le concrete problematiche e criticità legate alla sua attuazione pratica.
Ad ostacolare un corretto e sicuro rientro in classe infatti si pongono diversi problemi tra cui quelli relativi all’organizzazione del trasporto pubblico, alla necessità di garantire il distanziamento sociale nelle aule, al costante monitoraggio dei contagi e infine al piano vaccinazioni per i docenti che ha recentemente subito un rallentamento e, in certe Regioni, un vero e proprio arresto.
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I nodi salienti del piano del Governo per ripristinare il rientro in aula al 100%
È La Repubblica, citata anche da Orizzontescuola, a svelare i punti fondamentali su cui si articola il piano studiato dal Governo per consentire un ripristino della didattica in presenza in sicurezza, nel rispetto delle vigenti norme anti-Covid.Ad alcuni provvedimenti già sperimentati e adottati anche nelle modalità di didattica digitale integrata come appunto gli ingressi scaglionati su fasce di orario diverse, se ne aggiungeranno di nuovi come la somministrazione di test salivari a tappeto per monitorare la situazione dei contagi ed arginare così il rischio di nuovi focolai. Gli scrutini inoltre saranno anticipati prima del termine delle lezioni e avranno inizio dal 1° giugno 2021.
Sono queste le disposizioni più salienti all’interno del Piano del Governo che sarà presentato alle Regioni nel corso di questa settimana. Domenica pomeriggio invece è fissato un incontro su piattaforma online tra i Ministri Bianchi (Istruzione), Gelmini (Affari Regionali), Giovannini (Trasporti) e Speranza (Salute) per discutere sugli aspetti e sulle problematiche che una scelta simile comporta.
Uno dei nodi ancora da sciogliere è quello relativo ai trasporti che dall'inizio della pandemia rappresentano un elemento di forte preoccupazione e di elevato rischio a cui si espongono. Se infatti non sarà organizzata e attuata anche una gestione responsabile dei trasporti pubblici, il ritorno in presenza del 100% degli studenti e quindi il relativo flusso di persone su di essi, potrebbe rendere i mezzi nuovi focolai di contagi di Covid-19.
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