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"Non possiamo perdere tempo, dobbiamo agire mettendo in campo le misure necessarie per scongiurare un nuovo lockdown generalizzato. Il paese non può permettersi una nuova battuta d'arresto". Sono le parole con cui il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha illustrato le misure contenute nel nuovo Dpcm.

"Le attività scolastiche continueranno in presenza, è un asset fondamentale per il nostro paese", ha poi aggiunto il primo ministro. Cosa cambia, dunque, per la scuola? Scopriamolo insieme.

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Studenti delle scuole superiori a scuola alle 9.00 da mercoledì

Precisiamo subito che le misure delle scuole, al contrario di tutto il resto, entrano in vigore da mercoledì 21 ottobre e non da oggi, lunedì 19 ottobre. L'efficacia resta uguale: fino al 13 novembre. Ci sarà una rimodulazione degli orari per le scuole superiori con ingressi differenziati. Non solo la possibilità di effettuare turni pomeridiani, ma anche l’ingresso a scuola che avverrà a partire dalle 9. Nel Dpcm è precisato che gli enti locali possono comunicare al ministero dell’Istruzione le “situazioni critiche e di particolare rischio riferito ai specifici contesti territoriali” e in relazione a esse chiedere che le scuole superiori possano adottare "forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica, incrementando il ricorso alla didattica digitale integrata".

Elezioni organi collegiali anche a distanza

Non solo didattica a distanza e lezioni in presenza, ma anche .rinnovo degli organi collegiali all’interno del DPCM. Il rinnovo delle rappresentanze all’interno delle scuole potrà avvenire, in considerazione del quadro epidemiologico, anche a distanza. Ecco quanto specifica il provvedimento: "Il rinnovo degli organi collegiali delle istituzioni scolastiche può avvenire secondo modalità a distanza nel rispetto dei principi di segretezza e libertà nella partecipazione alle elezioni”.

Azzolina: "La scuola resta aperta"

"La scuola resta aperta. Si continua con la didattica in presenza, come chiedevamo. Sono stati salvaguardati i diritti di studenti e studentesse. Possibile flessibilità sugli orari per le scuole superiori ma solo attraverso interventi mirati". Lo ha affermato la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina.
"La scuola in presenza è fondamentale per tutti, dai più piccoli all'ultimo anno del secondo grado", aveva detto Azzolina nel corso dell'incontro di sabato con le Regioni. Per le secondarie di secondo grado (superiori) una parte di didattica digitale "è già presente", ha ricordato. Sulla differenziazione degli orari le Regioni chiedono al Governo di organizzare eventuali adattamenti per le scuole di secondo grado. Passa dunque la linea del Ministero dell'Istruzione: nessuna misura generalizzata, ma interventi mirati, territorio per territorio, e d'intesa con dirigenti scolastici e famiglie. La ministra ha poi chiesto che per risolvere le criticità dei trasporti "non si guardi solo a Scuola e Università. La scuola ha "già contribuito a decongestionare i trasporti. Ora si agisca anche su altri settori".