
Il Ddl semplificazioni supera il primo step – quello del Consiglio dei Ministri – e adesso è atteso dall'esame delle due camere parlamentari.
Dal turismo alla salute, passando anche per l'edilizia: il disegno di legge interviene in diversi settori, andando a semplificare determinati processi e meccanismi che riguardano poi la vita di tutti i giorni. Molte le novità in arrivo anche per la scuola: l'art 16 del ddl è interamente dedicato alle misure volte a garantire la continuità dei docenti a tempo determinato su posto di sostegno.
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Ddl semplificazioni, le misure per il sostegno degli alunni disabili
Ricordiamo che il disegno di legge non ha valore normativo fin quando non viene approvato – con eventuali emendamenti – dalle due camere parlamentari. Il testo approvato dal CdM prevede diverse misure in aiuto delle famiglie degli studenti disabili. Tra questi, per esempio, la possibilità dei genitori di potere 'confermare' il docente di sostegno. Spiegato modo semplice, si tratta di una prerogativa data alle famiglie che riscontrano significativi miglioramenti nella didattica dei propri figli grazie proprio al supporto del docente di sostegno. Come riporta l'articolo 16 del ddl, le famiglie possono quindi chiedere al dirigente scolastico di rinnovare il contratto del docente “al fine di agevolare la continuità didattica ed educativa”.
Non solo, il ddl concede inoltre la possibilità ai docenti privi di specializzazione di potere operare a stretto contatto con gli studenti disabili, purché abbiano svolto tre anni di insegnamento continuativi sul posto di sostegno. Potranno scendere in campo, poi, anche tutti quei docenti che – anche se privi di certificazione – vengono individuati “sulla base della migliore collocazione di fascia con il relativo miglior punteggio nelle graduatorie”.
Uil Scuola: "Sistema in contrasto con la Costituzione"
La norma così pensata però potrebbe portare a diversi cortocircuiti. Lo asserisce la Uil Scuola: "Siamo preoccupati di ciò che potrebbe accadere nelle scuole, se le famiglie potessero, senza alcun criterio di trasparenza, scegliere o individuare gli insegnanti per i propri figli", afferma Giuseppe D’Aprile, Segretario generale del sindacato. "Un sistema sottoposto a vincoli e consensi, che è in netto contrasto con il nostro sistema statale e costituzionale, garante di laicità, trasparenza e pluralismo. Scegliersi i docenti equivale a trasformare l’istruzione, costituzionalmente definita quale funzione essenziale dello Stato, in un servizio che risponderebbe solo ai “desiderata” delle famiglie" ha aggiunto il segretario.
"Ci chiediamo: 'In che modo il Dirigente Scolastico valuterebbe l’interesse esplicito di un alunno con disabilità gravi?'. Legare il concetto della continuità didattica, da garantire all’alunno con disabilità, ad una 'scelta' delle famiglie, è l’ennesimo tentativo di nascondere o di rinviare i veri problemi in materia di reclutamento. E’ nota a tutti la carenza diffusa di docenti specializzati per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità nelle scuole di ogni ordine e grado. Oggi più del 30% dei supplenti assegnati ad alunni con disabilità non è in possesso del titolo di specializzazione" conclude la nota del segretario.