
Decine di copie di fumetti venduti per permettere lo svolgimento della gita scolastica. Mario Rusconi, Presidente dell'Associazione Nazionale dei Presidi di Roma, si è reso protagonista di un gesto inusuale: il preside dell'istituto 'Pio IX Aventino' ha ceduto la sua collezione di fumetti agli studenti, in modo che possano venderla per finanziare le spese delle gite scolastiche.
Il ricavato dei pezzi – tra cui figurano diversi numeri di Tex Willer e il Grande Blek – verrà infatti devoluto interamente agli stessi studenti che in questo modo potranno partire per un viaggio d'istruzione 'alternativo'.
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La gita fai-da-te grazie ai ricavi della collezione di fumetti
In un periodo storico particolarmente complicato per le gite scolastiche, l'iniziativa del preside del 'Pio IX Aventino' di fatto ha messo in salvo il viaggio degli studenti.
Ragiunto dal quotidiano 'Il Tempo', il presidente dell'ANP Roma ha spiegato come verrà gestito il ricavato: “Una gita autogestita, 'fai-da-te'. Andranno da soli dove vorranno. Visti i rincari, adesso è la soluzione che va per la maggiore fra i maturandi”. Una sorta di viaggio autogestito che funziona esattamente come una vacanza. Gli studenti, infatti, “si accordano con la scuola perché in quei giorni risulteranno assenti. Ma scelgono loro su tutto il viaggio: in che città andare, l'itinerario, le visite, dove dormire, anche in B&B ad esempio, dove mangiare, etc”. In tutti questi passaggi, spiega il preside, ragazze e ragazzi non riceveranno alcuna intromissione da parte della scuola: “E loro si sentono molto più liberi. Perché si gestiscono gli orari, possono optare, per dire, sul mangiare un hot dog invece che consumare il pranzo al sacco. Non c'è il controllo degli insegnanti. Gli studenti contrattano con noi presidi e pertanto la scuola non è più responsabile sul viaggio, anche perché in questo modo i ragazzi non hanno più l'assicurazione scolastica”.La meta? Italiana. Anche per le tasche
Per quanto riguarda la destinazione, probabilmente si tratterà di una meta italiana. Non un male visto anche il vistoso risparmio di questa soluzione, infatti Rusconi spiega: “Il viaggio di istruzione (deciso dal consiglio di classe in sintonia con gli studenti) breve e che privilegia mete italiane, visti i tempi, oggi funziona meglio, e i ragazzi sono pure più soddisfatti di scoprire luoghi di cultura come la Pinacoteca di Brera o le meraviglie di Ravenna". E non è detto che in futuro non assisteremo a iniziative simili. Qualcosa, in realtà, si sta già muovendo adesso: “Il Ministero dell'Istruzione e del Merito ha firmato la nuova direttiva per promuovere la partecipazione più ampia degli allievi, per chi ha un Isee molto basso: un primo passo. Tra gli escamotage che trovano le scuole c'è quella di creare, dopo aver individuato gli studenti meno abbienti (anche se spesso non è semplicissimo), un piccolo fondo di solidarietà per dare una mano a chi non ce la fa a pagare. In altri casi, le lamiglie scelgono di autotassarsi”.