
L'aumento dei prezzi ha contribuito ad evidenziare quelle differenze economico-sociali che in certi casi emergono con forza: così le classi si ritrovano divise, tra chi può permettersi di partecipare alla gita e chi, invece, è costretto a rimanere a casa per indisponibilità economica. Ma le gite scolastiche sono parte integrante dell'offerta formativa: un momento di apprendimento e di crescita, sia scolastica che personale. Per questo, Verdi e Sinistra Italiana hanno presentato in Parlamento una proposta di legge per istituire un fondo destinato alle gite scolastiche.
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La proposta di Verdi e SI
La proposta di legge – che ha già raccolto numerose adesioni online - si articola su tre punti chiave. L’articolo 1 prevede l’istituzione del fondo di solidarietà per i viaggi di istruzione presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito che lo ripartisce, sulla base dell’Indice di disagio sociale, tra i diversi istituti di scuola superiore. Le scuole potranno erogare il contributo agli studenti con un ISEE massimo di 35mila euro e, qualora il fondo dovesse non essere sufficiente a coprire tutte le domande, il Consiglio d'Istituto può deliberare di utilizzare contributi volontari delle famiglie. Le scuole devono permettere a tutti gli studenti che vogliono prendere parte ai viaggi di istruzione di potervi partecipare.
La Carta dei Giovani spendibile nelle gite scolastiche
A questo scopo, l’articolo 2 estende l’utilizzo della Carta della cultura giovani ai viaggi di istruzione. Si tratta di uno dei due nuovi strumenti che hanno sostituito il vecchio bonus 18app, destinati a tutti i residenti nel territorio nazionale in possesso di permesso di soggiorno in corso di validità, appartenenti a nuclei familiari con ISEE non superiore a 35mila euro, ed è assegnata e utilizzabile nell’anno successivo a quello del compimento del diciottesimo anno di età. Tradizionalmente, la misura può essere utilizzata utilizzata per l’acquisto di biglietti per rappresentazioni teatrali e cinematografiche e spettacoli dal vivo; libri, abbonamenti a quotidiani e periodici anche in formato digitale; musica registrata, prodotti dell’editoria audiovisiva; titoli di accesso a musei, mostre ed eventi culturali, monumenti, gallerie, aree archeologiche e parchi naturali; nonché per sostenere i costi relativi a corsi di musica, di teatro, di danza o di lingua straniera. La proposta di legge mira ad inserire in questo elenco anche i viaggi di istruzione.