
E' il terrore ricorrente negli incubi di ogni studente: la bocciatura. Non importa quale scuola si frequenti, una volta iniziato l'anno, studenti di medie e superiori hanno un unico obiettivo: quello di non perdere e dover ripetere l'anno.
Solitamente una bocciatura è conseguenza di svariati comportamenti o situazioni che riguardano lo studente: troppe assenze, una condotta non sufficiente o gravi insufficienze in più materie sono le ragioni più comuni. Ci sono delle volte in cui la bocciatura sembra ingiusta e se lo studente ritiene di non meritare il verdetto, magari perché quelle insufficienze non erano così gravi da comprometterne la formazione, può presentare ricorso. Come? Occorre rivolgersi ad autorità esterne, e in questo caso ci sono due possibili strade: il ricorso al TAR o il ricorso presso l'Ufficio Scolastico Regionale (che ha sostituito il Provveditorato agli Studi).-
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La via più breve: il ricorso all'Ufficio Scolastico Regionale
Una volta appreso della bocciatura, lo studente ha 30 giorni di tempo per rivolgersi all'Ufficio Scolastico Regionale. L'Ufficio richiede alla scuola fascicoli, documenti e verbali per capire la situazione scolastica dell'alunno; in questo step è di fondamentale rilevanza produrre testimonianze e prove che attestino le ragioni dello studente. Una volta analizzata la situazione e compreso il quadro d'insieme, il dirigente dell'Ufficio Scolastico Regionale consulta l'Organo di Garanzia Provinciale e infine rende nota la sua decisione: bocciato o promosso.