
L'inizio del nuovo anno accademico ha riportato la maggior parte degli studenti universitari nelle aule. In tanti manifestano contro l'obbligo di green pass e lo definiscono "discriminatorio", altri, invece, sono ancora costretti a seguire le lezioni da casa nonostante abbiano già ottenuto la certificazione verde.
É il caso degli studenti dell'università di Ferrara che hanno deciso di scendere in piazza per far conoscere il proprio disagio, dopo quasi due anni di Dad. Ma l'amministrazione dell'ateneo ferrarese difende la propria scelta e conferma che il primo semestre si svolgerà a distanza.
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Università di Ferrara ancora in Dad: gli studenti si ribellano
Nessun ritorno in aula per gli studenti dell'università di Ferrara: per loro le lezioni del primo semestre accademico continueranno in Dad, con video preregistrati e possibilità quasi nulle di poter interagire con docenti e colleghi.La protesta è scoppiata a fine settembre quando, dopo alcuni giorni dall'avvio delle lezioni, gli studenti di UniFe si sono visti negare l'accesso alle aule, nonostante in molti altri atenei si sia già tornati a una parvenza di normalità. Rimanere ancora a casa, dopo un anno e mezzo di pandemia, porta nei ragazzi un grande senso di frustrazione, soprattutto perché nel corso dell'estate le soluzioni per il ritorno in aula sembravano farsi sempre più concrete, in vista dell'aumento della campagna vaccinale.
Speranze andate in fumo e studenti sempre più preoccupati della loro condizione. Secondo quanto emerso dalle parole rilasciate a ilfattoquotidiano.it dalla coordinatrice dell'associazione studentesca Link Ferrara, Virginia Mancarella, le infrastrutture dell'ateneo di Ferrara sarebbero inadeguate. Non risponderebbero alle esigenze di distanziamento a causa delle aule troppo piccole.
Mascherine e green pass non bastano: l'università di Ferrara rimane in Dad
Nessun cambiamento per gli studenti di UniFe nonostante l'obbligo di green pass e l'uso delle mascherine in aula. Gli studenti lamentano una forte disuguaglianza con i colleghi di altri atenei italiani: la didattica a distanza influisce negativamente sulle loro abitudini e chiedono all'amministrazione universitaria di fare qualcosa al più presto per un ritorno sicuro in presenza.La protesta, però, pare non aver prodotto risposte positive. Anzi, la prorettrice dell'ateneo ferrarese, Tiziana Bellini, ha manifestato il proprio dissenso nei confronti della polemica studentesca: "Li capisco, ma non li giustifico" - ha detto a ilfattoquotidiano.it. Secondo Bellini, infatti, gli studenti vorrebbero solo avere la possibilità psicologica di tornare in aula, ma poi le lezioni sarebbero comunque disertate. Difende la formulata di Dad con video preregistrati, definendola "all'avanguardia" anche perché usata da altri atenei esteri. Nessun dietro-front: il primo semestre gli studenti continueranno a svolgere le proprie attività perlopiù a distanza. L'allargamento delle aule e la costruzione di nuovi spazi per gli studenti è ancora in corso d'opera e non si sa se avrà mai luogo.