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Didattica a distanza: un'azione illecita in una lezione virtuale

Le lezioni a distanza sono diventate ormai una costante quotidiana in tutte le scuole italiane di ogni ordine e grado. Quotidianamente i docenti di ogni ordine e grado si sforzano infatti di mantenere un rapporto didattico, e allo stesso tempo umano, con i propri studenti per non disperdere, ora più che mai, quel senso comune di appartenenza alla propria comunità scolastica.

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Sebbene dunque in questo momento così difficile e delicato gli strumenti digitali siano gli unici a permettere uno scambio interpersonale, non sempre il loro uso viene condotto in modo appropriato e responsabile.
Un esempio è quanto accaduto in una classe virtuale organizzata da una scuola media di Roma. Come riporta infatti il Corriere della Sera, mentre era in corso una video lezione di inglese, la didattica è stata interrotta dallo scorrere improvviso di immagini oscene e di violenza introdotte da uno o più "hacker". L’intrusione, opportunamente segnalata e denunciata sia al dirigente scolastico che alla polizia postale, sembra sia stata agevolata dalla facilità di accesso alla classe virtuale. Bastava infatti un link, senza necessità di autenticazione, per accedere alla lezione.

Illeciti sanzionabili della didattica a distanza

Tutte le attività svolte sulle piattaforme digitali devono rispettare il diritto fondamentale alla privacy degli utenti coinvolti. Per questo, gli studenti non possono in alcun modo registrare le lezioni o fotografare istantanee senza il consenso del docente o farsi promotori di intromissioni illecite nel corretto e rispettoso svolgimento della lezione a distanza. Tutte le azioni di questo tipo sono considerate illegali e quindi sanzionabili e perseguibili penalmente.