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laboratori didattici innovativi

Un forte incentivo per le imprese, una grande opportunità per i giovani. Tra le misure introdotte dal cosiddetto ‘Decreto Crescita’ (d.l.34/2019) ce n’è una che potrebbe rilanciare l’occupazione di quei ragazzi che scelgono di intraprendere percorsi di istruzione tecnica e professionale, dall’approccio particolarmente pratico e votati alla ricerca di lavoro subito dopo il diploma di maturità (cosa che, però, non sempre si realizza).

Si tratta di uno sgravio fiscale per quegli imprenditori (privati) che vorranno vestire i panni di moderni Mecenate, investendo nella scuola e ‘coltivando’ più o meno indirettamente i propri futuri dipendenti.

L’obiettivo è modernizzare gli ambienti didattici

La norma – introdotta solo in fase di conversione in legge (datata 28 giugno 2019) del Decreto e contenuta nell’art.49-bis del testo ufficiale (l.58/2019) – prevede, infatti, un consistente incentivo per chi finanzierà con almeno 10mila nell’arco di un singolo anno una o più istituzioni scolastiche a loro scelta per la creazione di ambienti didattici innovativi e funzionali all’apprendimento di un mestiere. Le somme, infatti, dovranno essere stanziare esclusivamente per interventi nelle seguenti categorie: laboratori professionalizzanti per lo sviluppo delle competenze, laboratori e ambienti di apprendimento innovativi per l’utilizzo delle tecnologie, ambienti digitali e innovativi per la didattica integrata, attrezzature e dispositivi hardware e software per la didattica.

I requisiti per accedere agli sgravi

Come anticipato, però, ci sono due requisiti fondamentali per accedere agli incentivi: investire in istituti tecnici e/o professionali (anche a indirizzo agrario) per realizzare, riqualificare, ammodernare i suddetti ambienti scolastici ma soprattutto, alla fine del ciclo d’istruzione secondaria superiore, assumere i giovani diplomati presso quelle stesse scuole con un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Per i titolari di reddito d’impresa che decideranno d’imbarcarsi nell’avventura ci sarà un parziale esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro - con esclusione dei premi e dei contributi dovuti all’INAIL - per un periodo massimo di dodici mesi, decorrenti dalla data di assunzione dei ragazzi.

Tracciate sia le somme che il loro utilizzo

Per le modalità operative, però, bisognerà attendere un successivo decreto del Ministro dell’Istruzione, dell’università e della ricerca - di concerto con il Ministro dell’Economia e delle finanze - da adottare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del ‘Decreto Crescita’, che definirà procedure e tempi per effettuare le ‘donazioni’ nonché la misura dell’incentivo (che sarà riconosciuto dall'INPS nel limite di 3 milioni di euro per il 2021 e di 6 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2022). Quello che, per ora, si sa è che l'incentivo non sarà cumulabile con altre agevolazioni previste per le medesime spese e che sarà concesso a condizione che le erogazioni liberali siano effettuate sul conto di tesoreria delle istituzioni scolastiche con sistemi di pagamento tracciabili. Le scuole beneficiare, da par loro, dovranno pubblicare nel proprio sito internet istituzionale l’ammontare delle somme ricevute per ciascun anno finanziario e le modalità di utilizzo delle risorse.