
Un altro tassello decisivo verso l'approvazione definitiva delle nuove regole: è quello appena fatto dalla Camera dei Deputati con l'approvazione - in Commissione Cultura - del disegno di legge governativo sul voto di condotta.
Manca, dunque, davvero poco a un netto cambio nella valutazione del comportamento degli studenti.Si tratta di un’iniziativa fortemente voluta dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che già da tempo mirava a ripristinare l’autorevolezza dei docenti, puntando sulla “cultura del rispetto” e sulla centralità della disciplina. Una centralità ora resa effettiva: con l'arrivo delle nuove regole, un voto inferiore al 6 comporterà automaticamente la bocciatura e il divieto d'accesso agli esami di fine ciclo (terza media e maturità).
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Ministro Valditara: “Un passo avanti per ridare autorevolezza ai docenti
“È un importante passo avanti per l'introduzione di norme decisive per ridare autorevolezza ai docenti e ripristinare nelle nostre scuole il principio di responsabilità individuale”, ha commentato il ministro Giuseppe Valditara. “Una cittadinanza matura implica doveri, oltre che diritti, e la consapevolezza di appartenere ad una comunità che richiede comportamenti solidali, ispirati alla cultura del rispetto, indispensabile per contrastare le varie forme di bullismo, e di violenza”.
Ddl voto in condotta: le aggressioni saranno multate
Il Ddl sul voto in condotta, come si può intuire, ruota attorno al comportamento degli studenti in aula. Nel mirino gli atti violenti e aggressivi nei confronti di compagni, docenti e di tutto il personale scolastico, che verranno puniti con una maxi multa che può arrivare fino a 10mila euro per chi viene condannato in via penale a seguito di un’aggressione.
Inoltre, se prima la sospensione prevedeva solo lo stop temporaneo dalle attività scolastiche, ora lo studente in determinati casi potrà essere anche costretto a prestare servizio in attività sociali extra-scolastiche.
Come funzionerà il voto in condotta? Sotto il 6 la bocciatura
Parlando, invece, più nel dettaglio del voto scolastico di condotta, il Ddl stabilisce diverse soluzioni a seconda del grado scolastico. Se alle elementari tale voto sarà espresso attraverso un giudizio sintetico, alle medie sarà ora espresso in numeri e, come detto, sotto al 6 si verrà fermati.
La misura, poi, si fa ancora più stringente alle superiori: anche qui il voto inferiore al 6 sancirà la non ammissione all'anno successivo. Mentre il giudizio fermo alla sufficienza (sei) verrà penalizzato con una sorta di debito: lo studente sarà di fatto obbligato a svolgere, durante l’estate, un elaborato in tema di cittadinanza attiva, assegnato dal consiglio di classe. Discorso, questo, valido anche per gli studenti di quinta, che non solo dovranno svolgere l’elaborato ma dovranno anche discuterlo in sede di esame di Maturità. In ultimo, per ottenere il massimo di crediti durante il triennio finale sarà indispensabile avere dal 9 in condotta in su.