
Interventi sui criteri di valutazione del voto di condotta nelle Scuole secondarie, sulla misura della sospensione e sull’istituzione di attività di cittadinanza solidale. Qualcosa cambierà a scuola, già dal prossimo anno 2023/24, come voluto fortemente dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.
Le modifiche saranno apportate alla corrente normativa sulla valutazione degli apprendimenti e del comportamento e sullo Statuto delle studentesse e degli studenti.
Le novità più rilevanti riguardano il voto in condotta che - precisa il ministero - è riferito a tutto l'anno scolastico e deve, in particolare, tenere conto anche di possibili atti violenti contro studenti, insegnanti o contro il personale della scuola. Inoltre, alle superiori, il comportamento inciderà sui crediti per l'ammissione all'esame di Stato e, in caso di valutazione appena sufficiente (cioè 6) porterà a un debito scolastico in Educazione civica. Rimane la bocciatura con il 5, punteggio che potrà essere assegnato anche in casi di gravi e reiterate violazioni del Regolamento di istituto (e non solo in presenza di gravi atti di violenza o di reati).
Alle medie, il voto in condotta sarà ripristinato e farà media.
Anche la sanzione disciplinare della sospensione cambierà forma, con l'introduzione di attività di cittadinanza solidale.
Come cambia il voto in condotta
Come visto, il voto in condotta avrà una rilevanza di certo maggiore a partire dal prossimo settembre.
Il Ministero ha elencato gli aspetti più importanti della valutazione del comportamento, che sono i seguenti:
Il voto assegnato per la condotta - precisa il Ministero - è riferito a tutto l’anno scolastico e nella valutazione dovrà essere dato particolare rilievo a eventuali atti violenti o di aggressione nei confronti degli insegnanti, di tutto il personale scolastico e degli studenti.
Nelle scuole secondarie di I grado si ripristina la valutazione del comportamento, che sarà espressa in decimi e farà media, modificando così la riforma del 2017.
La valutazione del comportamento inciderà sui crediti per l’ammissione all’Esame di Stato conclusivi della scuola secondaria di secondo grado.
La normativa attuale prevede che la bocciatura per 5 in condotta, sia attuata esclusivamente in presenza di gravi atti di violenza o di commissione di reati. Con la riforma si stabilisce invece che l’assegnazione del 5, e quindi della conseguente bocciatura, potrà avvenire anche a fronte di comportamenti che costituiscano gravi e reiterate violazioni del Regolamento di Istituto.
L’assegnazione del 6 per la condotta genererà un debito scolastico (nella scuola secondaria di secondo grado) in materia di Educazione civica, che dovrà essere recuperato a settembre con una verifica avente ad oggetto i valori costituzionali e i valori di cittadinanza.
Non ci sarà allontanamento da scuola con la sospensione: nascono le attività di cittadinanza solidale
Il Ministero ha voluto modificare anche la misura della sospensione. Questa non dovrà essere
"semplice allontanamento dalla scuola", perché per Valditara sarebbe del tutto inefficace o, anzi, può avere conseguenze negative sullo studente. Cosa cambia, quindi?
In caso di sospensione fino a 2 giorni, lo studente sospeso sarà coinvolto in attività scolastiche -assegnate dal consiglio di classe - di riflessione e di approfondimento sui temi legati ai comportamenti che hanno causato il provvedimento. Questo percorso si concluderà con la produzione di un elaborato critico su quanto è stato appreso, che sarà oggetto di opportuna valutazione da parte del consiglio di classe.
Qualora la sospensione superi i 2 giorni, lo studente dovrà svolgere attività di cittadinanza solidale presso strutture convenzionate. La convenzione conterrà le opportune coperture assicurative.
Nel caso di sospensione superiore ai 2 giorni, se verrà ritenuto opportuno dal consiglio di classe, l’attività di cittadinanza solidale potrà proseguire oltre la durata della sospensione, e dunque anche dopo il rientro in classe dello studente, secondo principi di temporaneità, gradualità e proporzionalità. Ciò al fine di stimolare ulteriormente e verificare l’effettiva maturazione e responsabilizzazione del giovane rispetto all’accaduto.