
E' grazie al ricorso di strumenti digitali se la scuola, ormai quasi da un anno, prosegue e garantisce il normale svolgimento delle lezioni. Nonostante sia criticata da studenti e docenti, è ancora necessaria per il proseguimento dell'attività didattica.
È da un anno insomma che l’insegnamento attraverso la Dad è argomento di discussione accesa in tutti i dibattiti legati alla scuola e, recentemente, tra le criticità ad essa connesse si è aggiunto anche il problema degli attacchi hacker alle piattaforme di E-learning.
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Cybercrime: gli attacchi degli hacker sulle principali piattaforme didattiche
Il reato associato alle attività illecite da parte degli hacker sul web viene definito Cybercrime, il crimine informatico.È Ansa a riportare la notizia di una ricerca effettuata da Kaspersky, azienda informatica attiva proprio nel settore della cybersecurity, che ha riscontrato un incremento sostanziale degli attacchi degli hacker proprio nei servizi digitali usati dal mondo della scuola (e non solo) : da gennaio a giugno 2020, il numero totale di utenti vittima di minacce diffuse sfruttando questi strumenti è stato di 168.550 - un aumento del 20.455% rispetto allo stesso periodo del 2019. Ma gli esperti di Kaspersky hanno scoperto che questo numero ha continuato a crescere da luglio a dicembre 2020 e, a gennaio 2021, il numero di utenti colpito da queste minacce ha raggiunto quota 270.171 con un aumento del 60% rispetto alla prima metà del 2020.
Tra tutte, Zoom risulta essere la più colpita, seguita da Moodle e infine da Google Meet.
L’unica piattaforma che dall’indagine effettuata è risultata maggiormente estranea a questo tipo di incursioni esterne è stata Google Classroom.
Adware e riskware sulle piattaforme di E-lerning: i due tipi di minaccia informatica
La ricerca di Kaspersky ha dimostrato che il 98% degli attacchi effettuati sono di due tipi: adware e riskware.Nel gergo tecnico informatico, con adware si indica una moltiplicazione continua di annunci pubblicitari indesiderati, mentre il riskware rappresenta un rischio più insidioso e pericoloso per la sicurezza dei dati personali presenti sul proprio computer: si tratta infatti di vari file che, una volta "manomessi" o incautamente installati, riescono ad eseguire azioni sul pc senza il consenso dell’utente.
E tra le varie azioni illecite effettuate attraverso il riskware si annoverano anche quelle relative all’avvio e all’uso di false piattaforme di E-learning che, molto simili a quelle originali, adescano gli utenti attuando in realtà attività di phishing, ovvero di truffe informatiche inviate sulla e-mail o attraverso fantomatiche notifiche della piattaforma stessa.
Guarda il video con i 10 consigli per svolgere la Dad in sicurezza: