Federico Bianchetti
Autore
Cosa fare se i tuoi genitori vogliono iscriverti a una scuola che non fa per te? L'esperto: “Costruire un confronto alla pari” articolo

La scelta della scuola superiore è un momento cruciale nella vita di tutti i giovani studenti. Da questa infatti dipenderà il futuro sia formativo che lavorativo di ragazze e ragazzi. E, forse proprio per questo, non è sempre facile per loro trovare da subito la giusta direzione.

In questo frangente i giovani vengono spesso supportati dalle loro famiglie, ma a volte l'apporto di madri e padri rischia di generare l'effetto contrario da quello desiderato. Perché un conto è un consiglio, un altro è l'ingerenza dei genitori. Con il risultato che poi, alla fine, a scegliere l'indirizzo scolastico sono proprio loro.

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I tuoi genitori vogliono farti iscrivere ad una scuola che non ti piace: come fare? Ce lo spiega @L’Oltreuomo, Psicologo e docente, nella nostra rubrica #likeaprof ! #skuolanet #scuolasuperiore #imparacontiktok #orientamento

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Dialogo alla pari

Come fare, dunque, per far sì che l'invadenza dei genitori non diventi imposizione? Lo abbiamo chiesto a Francesco Boz, psicologo e docente che sui social dispensa consigli e suggerimenti sul benessere psicologico, attraverso la pagina 'Oltreuomo'. Il docente ha spiegato che l'arsenale in mano agli studenti, in questi casi, è davvero limitato. Ma non tutto è perduto: “Ti insegno un trucco per trattare e comunicare la scelta della scuola ai tuoi genitori. Normalmente va così: loro ti dicono che vorrebbero mandarti in una scuola e tu dici che vorresti andare in un'altra, litigate, discutete e alla fine scelgono comunque loro. Per non cadere in questa trappola, prova a fare così: per prima cosa devi avere molto bene chiaro in testa perché vuoi andare proprio in quella scuola. Poi vai da loro, esponi le tue motivazioni in maniera chiara; loro ti risponderanno ancora 'no'. A quel punto, non cadere nella trappola della discussione, ma invece rispondi 'd'accordo, ci penso. Pensate anche voi a quello che vi ho detto'”.

 

Il trucco – spiega lo psicologo – è cercare di uscire dalla dicotomia genitori-figli, puntando a instaurare un dialogo tra pari. Più facile a dirsi che a farsi, starete pensando, eppure è l'unica strada: “Dopodiché non affrontare l'argomento magari per qualche giorno. Poi torna da loro e digli 'ho pensato a quello che mi avete detto, non sono ancora convinto. E voi avete pensato a quello che io vi ho detto?' Fare questo vi mette nella condizione di non essere più figli contro genitori, ma di comunicare alla pari. Magari alla fine sceglieranno sempre loro , però è il massimo che potete fare per non stare su due piani diversi e dare il massimo contributo al vostro potere decisionale”.

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