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assenze a scuola

Le assenze a scuola sono un argomento delicato per gli studenti, ma lo sono anche per i genitori. Ancora di più dopo una recente sentenza della Corte di Cassazione - la numero 30777/2025 - che ha sottolineato come la lontananza costante e prolungata dalle lezioni, specie se fuori controllo, sia un vero e proprio reato. Chiamando in ballo l'inosservanza dell'obbligo scolastico

Fino a poco tempo fa, di solito, superare il limite delle assenze significava rischiare sanzioni disciplinari o al massimo la bocciatura. Adesso, dopo questa pronuncia, le conseguenze potrebbero essere molto più gravi, perché non è più solo una questione di voti o crediti, ma di responsabilità penale.

Prima di arrivare a tanto, però, c’è un iter preciso da seguire che coinvolge anche il preside e il sindaco.

Indice

  1. La procedura per i responsabili dell'istruzione
  2. Le conseguenze penali
  3. I Comuni che hanno già applicato la normativa

La procedura per i responsabili dell'istruzione

Il meccanismo per far scattare la sanzione penale non è automatico, ma prevede una serie di passaggi obbligatori. Tutto comincia a scuola, dove il dirigente scolastico deve prima comunicare formalmente l’assenza ingiustificata del minore, che deve superare i 15 giorni anche non consecutivi, nell’arco di un trimestre.

Una volta accertato il superamento delle quindici assenze ingiustificate, spetta al sindaco procedere con l’ammonizione formale nei confronti degli adulti responsabili dell’adempimento. Quindi i genitori (o i tutori legali) del minore.

Solo dopo quest’ultima fase, qualora il minore non riprenda la frequenza entro sette giorni dall’ammonizione, si configura la fattispecie penalmente rilevante.

Le conseguenze penali

Dopo l’invio da parte del Sindaco dell'ammonizione formale, ecco che le conseguenze possono diventare molto serie. L’articolo 570-ter del codice penale, introdotto dal recente "Decreto Caivano", stabilisce pene severe per l’inosservanza dell’obbligo di istruzione. 

Con la reclusione fino a un anno che può scattare quando il responsabile dell’adempimento non presenta il minore a scuola nei sette giorni successivi all’ammonizione del sindaco.

I Comuni che hanno già applicato la normativa

Tanti i Comuni italiani che hanno subito applicato la normativa, come ad esempio le amministrazioni di Asti, Catanzaro e Rimini. Qui i Sindaci hanno già inviato parecchie lettere di ammonimento a diverse famiglie, per contrastare la dispersione scolastica.

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