
Chi ha come obiettivo quello di prendere bei voti, non potrà riuscirci senza uno studio attento ed efficace. Ma prima ancora, è necessario allenare il più possibile il nostro cervello, la “scatola” che andrà a contenere tutte le informazioni immagazzinate durante lo studio. E a proposito riprendiamo l'intervista, rilasciata a Wired, di Giulio Deangeli, il 26enne che ha già messo in fila ben cinque lauree. Il dottorando illustra la propria visione di “metodo di studio” e spiega come l'importante sia non annoiarsi per tenere attivo e acceso il cervello. Ecco quindi la sua personalissima lista di metodi per studiare meglio in 10 semplici passi.
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Riscrivi e rielabora
Tra i metodi più usati c'è la rilettura di un testo per più volte. Un comportamento poco produttivo, perché leggere un testo più volte non porta cambiamenti significativi. Ciò che invece può risultare utile, è riscrivere quel che si legge rielaborandone il contenuto: così facendo è più facile fissare i punti nodali.
Auto-interrogarsi
Mettere insieme nozioni di fonti differenti, aiuta ad avere un quadro migliore a livello generale sull'argomento. Dopo di che dovrete mettervi alla prova, fatevi delle “auto-domande”, quelle che pensate più inerenti all'argomento, e verificate la vostra preparazione.
Sfrutta tutto il tempo
Per molti l'elemento principale dello studio, e spesso assente, è il tempo. Vuoi per lavoro, vuoi per altri impegni: a volte non si trova un momento per lo studio. Questo accade perché sottovalutiamo i momenti “morti” che invece potrebbero essere sfruttati al meglio: ripeti mentre cammini, anche in luoghi pubblici, come i mezzi di trasporto. Vincete il vostro imbarazzo.
Il metodo delle “card”
Trasformate il vostro esame o verifica, in un gioco di carte. Preparate un mazzo di fogli che poi ritaglierete a forma di “card” su ognuna delle quali potrete scrivere una domanda inerente al vostro studio. In questo modo, avrete l'esame “in tasca” sempre con voi e potrete prepararvi al meglio.
Sfatiamo il mito del multitasking
Certo, sul luogo di lavoro può essere vantaggioso sapersi occupare di più cose contemporaneamente. Ma nello studio questa è una pratica da abbandonare: concentrarvi su più cose non vi permetterà di fissare alcuna nozione, ma anzi farete solo più fatica.
Prediligete la multidisciplinarità
Al posto del multitasking, la multidisciplinarità ha un effetto più produttivo. Letteralmente si intende come una contaminazione della propria formazione personale con altri campi “confinanti”, diversi, ma non lontani.
Il numero magico è il 7
Spiega Deangeli come il numero massimo di “item” che un individuo può memorizzare è di 7 unità circa, o comunque un numero compreso tra 5 e 9. Quindi tutti gli elenchi più lunghi di 7, risultano indigesti per il nostro cervello. Non esagerate, e prendetevi tutto il tempo che vi serve.Prima crea connessioni, poi usa le memoria
L'aspetto mnemonico viene particolarmente demonizzato da Deangeli perché questo rappresenta una relazione finta, non duratura, con ciò che si studia. Le tecniche mnemoniche possono avere senso quando è già presente una relazione vera con i dati che si sono studiati. La memoria di per sé può certo servire, ma da sola non fornirà mai tutte le risposte che si cercano.
Fare sport
Una vita sedentaria influisce sui neuroni dell'ippocampo che, se in poche quantità possono essere causa di scarsa capacità mnemonica. Ecco perché una sana attività fisica stimola la produzione di neuroni e quindi attività mentale idonea allo studio. In alternativa anche una lunga passeggiata, ripetendo a voce alta, può essere una valida soluzione.