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"Questa non è scuola, questo non è lavoro": è questo il messaggio che capeggiava nello striscione dei ragazzi che venerdì sono andati a protestare sulle scalinate del Ministero dell'Istruzione in viale Trastevere dopo la morte di Giuliano De Seta, studente diciottenne morto mentre era in alternanza scuola-lavoro in un'azienda di Noventa di Piave, vicino Venezia.
Così come per la morte degli altri due ragazzi avvenuta durante lo scorso anno scolastico, Lorenzo Perelli e Giuseppe Lenoci, gli studenti scesi in piazza con gli elmetti gialli in testa hanno ribadito di voler l'abolizione dell'alternanza introdotta dal governo Renzi (in realtà il progetto già esisteva, ma è stata riformulato dal 2015) e che recentemente ha assunto il nome di PCTO, ovvero Percorsi per le Competenze Trasversali e l'Orientamento.
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Chi era Giuliano de Seta?
"Non un morto in più a scuola e sui posti di lavoro, perché non è scuola quella che sfrutta e non è lavoro quello che uccide": questo quanto si legge nel comunicato della Rete degli Studenti Medi dopo la morte della scorsa settimana di Giuliano De Seta, diciottenne di Ceggia iscritto al quinto anno presso l'istituto tecnico Da Vinci di Portogruaro ad indirizzo elettronica che ha perso la vita durante l'attività di PCTO che stava svolgendo in un'azienda di Noventa di Piave, comune vicino Venezia.Sognava di diventare ingegnere ma ad interrompere il suo sogno è stata una pensante lastra di metallo che lo ha travolto schiacciandogli le gambe. Aveva cominciato da una decina di giorni e doveva rimanere nell'azienda per un totale di tre settimane per poi ritornare in classe per iniziare l'ultimo anno di superiori. Secondo le prime ricostruzioni, si pensa che lo stampo di metallo che ha strappato la vita al diciottenne fosse appoggiato su due cavalletti senza un sistema di protezione. Tante le domande ancora senza risposta: lo studente durante quelle fasi poteva stare da solo o doveva essere affiancato da un tutor? Perché non c'erano dei sistemi di protezione per evitare la caduta?
A chiedere a gran voce di sapere la verità su quanto accaduto sono i genitori, Antonella Biasi ed Enzo De Seta, senza però scagliarsi contro l'attività di PCTO visto che, come hanno spiegato in un'intervista del Corriere della Sera, Giuliano "era contento di lavorare e imparare, rientrava a casa dallo stage sorridente". L'azienda, a dieci minuti da casa, dove Giuliano andava con la sua amata Vespa bianca d'epoca, non li ha ancora contattati ma, come raccontato i due genitori: "Alcuni operai ci hanno chiamato per far sentire la loro vicinanza e dirci che Giuliano era un bravo ragazzo, e ben voluto".
A ricordarlo, oltre agli amici, è stata anche la preside del suo istituto che a Repubblica ha detto:"Era bravissimo in tutte le materie e voleva iscriversi al Politecnico di Milano. Tutti conoscevano e apprezzavano la disponibilità di Giuliano, attivo e propositivo nell’istituto e con i suoi compagni". Dopo la morte dello studente, fonti ministeriali hanno fatto sapere che "si trattava di una delle scuole più organizzate del territorio in tema di PCTO e che l'Ufficio Scolastico Regionale sta seguendo la vicenda, mentre la scuola sta attivando un servizio di supporto psicologico per i compagni dello studente venuto a mancare".
I precedenti: le vite spezzate di Lorenzo Perelli e Giuseppe Lenoci
Dopo la tragedia di Giuliano De Seta rimane il dolore e l'indignazione degli studenti visto che Giuliano è il terzo studente a perdere la vita quest'anno durante attività predisposte per la formazione in campo lavorativo. Prima di lui, infatti, lo scorso 21 gennaio il diciottenne Lorenzo Parelli era morto nel suo ultimo giorno di formazione in un'azienda meccanica della provincia di Udine.Alla sua morte era seguita quella di Giuseppe Lenoci, il non ancora 17enne della provincia di Ancona che a febbraio ha perso la vita in un incidente stradale: lui si trovava a bordo del furgone della ditta in cui stava svolgendo il tirocinio previsto dal suo percorso di studi. Se rimane invariato il dolore per la morte dei tre ragazzi, bisogna precisare che mentre Giuliano ha perso la vita durante l'attività di PCTO prevista per le scuole superiori, Lorenzo e Giuseppe sono morti mentre svolgevano degli stage predisposti dai Corsi di Formazione Professionale (rientranti nei percorsi IeFP) che frequentavano.
Questi percorsi, di durata triennale o quadriennale, hanno un approccio diverso dalla scuole superiori: prevedono infatti degli stage veri e propri pensati nell'ottica dell'inserimento in azienda o in uno specifico settore produttivo. L'altra differenza sostanziale rispetto ai PCTO è dovuta alla loro gestione: mentre i PCTO vengono gestiti dalle scuole, i percorsi IeFP pur rientrando nell’offerta formativa nazionale sono gestiti direttamente dalle Regioni con relativa autonomia organizzativa e formativa.
Paolo Di Falco