Federico Bianchetti
Autore
crollo aula liceo darwin
Fonte foto: Crollo al liceo Darwin dove perse la vita Vito Scafidi, via La Repubblica Torino


Vito Scafidi era un ragazzo che amava il calcio e i romanzi fantasy, dicono i giornali, come tanti altri della sua età.

La Giornata Nazionale per la Sicurezza Scolastica nasce anche e soprattutto per ricordare gli studenti come lui, vittime della precaria sicurezza delle strutture in cui ogni studente vive la sua quotidianità tra i banchi. 

Era il 2008 quando l'allora 17enne stava rientrando in aula dopo la ricreazione: all'improvviso un colpo di vento, la porta che sbatte violentemente e il crollo di un controsoffitto che schiacciò lo studente.

Quel giorno Vito Scafidi perse tragicamente la vita, e 17 dei suoi compagni rimasero feriti: Andrea Macrì, uno dei migliori amici di Vito, da allora è rimasto su una sedia a rotelle. 

Fu questa vicenda a far sì che si accendessero i riflettori sull'annoso problema dell'edilizia scolastica e delle condizioni in cui versano tanti edifici che accolgono ogni giorno migliaia di bambini, ragazzi e lavoratori.

Indice

  1. Vito Scafidi, chi era e come è morto
  2. Edilizia scolastica, solo nell'ultimo anno ben 69 crolli
  3. Valditara scrive al mondo della scuola: “Sicurezza priorità assoluta ma richiede azione corale"

Vito Scafidi, chi era e come è morto

Il 22 novembre 2008 Vito Scafidi fu travolto dal crollo di un controsoffitto e perse la vita tra i banchi. Lo studente frequentava la IV del Liceo 'Darwin' di Rivoli e in sua memoria è stata istituita la 'Giornata Nazionale per la Sicurezza Scolastica'.

Fortemente voluta da 'Cittadinanzattiva' 15 anni fa, oggi la giornata è praticata in oltre 5mila scuole del territorio ed è dedicata a tutte le vittime della scuola: se ne contano 39 dal 2001.

Nel 2013, sei dei sette imputati sono stati condannati nella sentenza di appello, poi confermata dalla Cassazione che ha imposto pene comprese tra i quattro anni e i due anni e due mesi.

Tra i condannati tre funzionari della Provincia di Torino e tre insegnanti. La Cassazione, nella motivazione di conferma delle condanne, ha spiegato che ”le scuole che non offrono un adeguato livello di sicurezza per l'incolumità degli allievi e del personale che ci lavora devono essere chiuse su iniziativa degli insegnanti che hanno accettato di ricoprire il ruolo di responsabili della sicurezza e prevenzione e che agiscono su delega del preside e non possono rimanere inerti di fronte a criticità foriere di pericoli.

A loro spetta anche il compito, preliminare, di fare una ricognizione dello stato della struttura e dei rischi, ispezionando ogni locale dell'edificio, compresi i solai e i locali 'tecnici”.

La Giornata di oggi è stata istituzionalizzata soltanto nel 2015, grazie ad un emendamento presentato dai parlamentari del Partito Democratico e da Cittadinanzattiva.

Edilizia scolastica, solo nell'ultimo anno ben 69 crolli

Quello dell'edilizia scolastica è un tema piuttosto ricorrente, anche perché elemento fondamentale per la sicurezza di ragazze e ragazzi nelle aule. Ma stando ai dati raccolti proprio da Cittadinzattiva, c'è ancora molto da fare.

Nell'ultimo anno, infatti, - ovvero da settembre 2023 a oggi - si registrano ben 69 crolli che hanno portato al ferimento di 19 persone. 

Nella casistica, estrapolata dalle cronache della stampa locale, c’è un po’ di tutto: distacchi di intonaco (13 episodi), crolli di solai e soffitti (14), di controsoffitti (18), problemi alle travi (1), a tetti e cornicioni (3); ma anche finestre e porte cadute (6), muri di recinzione e alberi venuti giù all’interno degli edifici scolastici o in prossimità di essi (6), perdite d’acqua o guasti a illuminazione e impianti di riscaldamento (4).

Degli eventi dettati dalle criticità riscontrate a livello strutturale. Tra queste, resta elevato il numero degli edifici scolastici che non possiede né il certificato di agibilità (59,16%) né quello di prevenzione incendi (57,68%); senza collaudo statico è il 41,50% delle scuole. 

Non un bene, vista l'età degli edifici scolastici:  sempre in base agli ultimi dati diffusi da Cittadinanzattiva, il 47% delle strutture -  ben 18.889 delle 40.133 censite - è stato costruito prima del 1976. E di oltre 7mila istituti - quasi il 18% - non si conosce l’anno di costruzione. 

A pagare il prezzo di questa negligenza da parte degli addetti ai lavori sono stati spesso gli studenti e gli insegnanti: 9 le studentesse e gli studenti coinvolti loro malgrado. A cui vanno aggiunti 3 docenti, 2 collaboratori scolastici, 1 educatrice e pure 4 operai. 

Chi era Vito Scafidi, morto a scuola a 17 anni articolo

Valditara scrive al mondo della scuola: “Sicurezza priorità assoluta ma richiede azione corale"

Proprio in occasione della ricorrenza della morte del giovane Vito Scafidi, e di tutte le vittime di crolli all'interno della scuola, come i 27 bambini della Scuola Jovine di San Giuliano di Puglia che persero la vita nello stesso modo nel 2002 – il Ministro del MIM Valditara ha indirizzato una lettera al mondo della scuola: 

“Nella Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole, il mio pensiero commosso va alle vittime di incidenti negli edifici scolastici. Oggi rinnoviamo il nostro impegno a garantire ambienti scolastici sicuri e accoglienti, dove studentesse e studenti possano crescere e apprendere in serenità.

La sicurezza è una priorità assoluta e richiede un’azione corale: investire in strutture adeguate, sensibilizzare sull’importanza della prevenzione e promuovere una cultura della responsabilità sono passi fondamentali.

Con fondi PNRR e fondi ministeriali stiamo ristrutturando e mettendo in sicurezza quasi il 20% del patrimonio scolastico italiano. Una scuola sicura è una scuola che guarda al futuro”.

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