3' di lettura 3' di lettura
Chat di classe da incubo, sei ragazzini denunciatiLa chat era nata per condividere le informazioni sui compiti e sulle lezioni. Poi il cambiamento di rotta: niente più materiali scolastici, ma contenuti di irrisione nei confronti delle vittime dell’Olocausto, inneggiamento al Fascismo e al Nazismo, fino alla diffamazione e alla pedopornografia.

I sei studenti, cinque ragazze e un ragazzo tra i 14 ai 16 anni, sono stati denunciati. Come riporta ‘Il Giorno’, queste le accuse a loro carico: diffamazione aggravata, interferenza illecita nella vita privata, pornografia minorile, apologia del fascismo.

L’orrore della chat di classe

C’era tutta la classe nella chat WhatsApp messa adesso sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti. Una ventina di studenti, di ragazzini del primo anno di superiori di un istituto di Menaggio, in provincia di Como, Lombardia. La chat era stata creata a settembre con l’obiettivo di condividere informazioni in merito ai compiti di scuola e alle lezioni. Ma presto le cose sono cambiate piuttosto drasticamente. Sei studenti hanno cominciato a uscire completamente fuori dai binari, invadendo la chat di gruppo di contenuti ironici e dispregiativi di vario genere, tutti però accomunati da una grettezza di fondo: bambini piccolissimi che subivano violenze sessuali, immagini che dileggiano le vittime dell’Olocausto, foto scattate all’insaputa dei professori che venivano poi diffamati, contenuti inneggianti al Fascismo e al Nazismo, e quant’altro. L’orrore.

Sei i ragazzi denunciati

La chat da incubo, ribattezzata con il nome dell’istituto accompagnato da un insulto, dopo mesi è finita nelle mani prima dei professori e poi dei carabinieri, che hanno quindi denunciato alla Procura dei Minori i sei studenti, cinque ragazze e un ragazzo di età compresa tra i 14 e i 16 anni. I reati di cui sarebbero accusati, come riportato da ‘Il Giorno’, sono diffamazione aggravata, interferenza illecita nella vita privata, pornografia minorile, apologia del Fascismo.

All’interno della chat in cui è avvenuta la condivisione delle immagini, come detto, erano presenti anche tutti gli altri compagni di classe, di cui una buona maggioranza non ha però mai preso parte a quel modo abietto di scherzare. Venuti a conoscenza del gruppo verso la fine dell’anno scolastico, i professori si erano trovati d’accordo nel considerare i contenuti condivisi dagli alunni inaccettabili. Ecco perché era stato indetto un consiglio di classe straordinario che ha poi portato alla sospensione di alcuni studenti. Ma alla sanzione della scuola si è aggiunta quella dei carabinieri di Menaggio, che hanno appunto deciso di intervenire penalmente.