
Tutto è iniziato da un messaggio su WhatsApp, inviato da un professore un po’ invadente ai suoi studenti, in cui li esorta in maniera non tanto velata a portare a termine il prima possibile i compiti per le vacanze.
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Il messaggio WA del prof: “Ho cominciato a correggere i compiti delle vacanze…”
Questo il messaggio del prof sulla chat di WhatsApp, come riportato su 'La Tecnica della scuola': “Ho cominciato a correggere i compiti delle vacanze, tuttavia ne mancano diversi. Ovviamente ciascuno di voi è responsabile del proprio impegno”. Insomma, non è così difficile cogliere, tra le righe, un certo invito a portare a termine i compiti. In molti hanno giudicato questo comportamento poco professionale, soprattutto per le modalità e per il mezzo utilizzato.
Comunicare su WhatsApp con gli studenti? “Poco professionale”
Su Twitter sono stati tantissimi i commenti sull’argomento WhatsApp. “Per me Whatsapp con studenti è un grande no”, scrive un utente, che continua: “Insegno all’università, ci sono le mail, le piattaforme di e-learning. E non ho 200 anni, però serve anche a impostare una sana divisione studio/lavoro e vita privata, che passa anche per i canali di comunicazione”.“Comunicare su whatsapp tra docenti e studenti per me non il massimo perché lo trovo un po’ non professionale”, sentenzia un altro utente. “I ragazzi devono svagarsi e riprendersi, per me iniziare i compiti prima di Ferragosto ha poco senso. I compiti delle vacanze dovrebbero aiutare a ‘riprendere ritmo'”. E ancora: “Prof che scrivono per farti la morale sui compiti in estate? Inconcepibile”. C’è poi chi guarda al presente con un po’ di perplessità e ironia: “Io mi sono diplomata nel lontano 2008. ‘Ai miei tempi’ il fatto che un prof potesse scriverti sul tel, in piena estate, per farti la morale sui compiti delle vacanze era semplicemente impensabile. Cioè proprio allo stesso livello di una giraffa blu che balla il tango. Inconcepibile”. Grande lo stupore anche per questo utente: “Come scusa? Mandano i compiti durante le vacanze? E l’insegnante li chiede, pretende e corregge?! Ma mollateli sti ragazzini ma siamo matti?”.
Quanti compiti assegnare per le vacanze: “È vacanza per noi come per loro!”
C’è anche chi ne approfitta per raccontare della severità di certi insegnanti: “L’anno scorso facevo ripetizioni ad una ragazzina e il prof aveva messo durante i tre mesi estivi delle scadenze scaglionate. Entro il 30 giugno dovete mandarmi tot, entro il 15 luglio tot e così via”. Altri si dicono invece decisamente sorpresi, anche tra i prof: “In che senso correggere i compiti? io ho detto ‘fate quello che potete’ ci rivediamo a settembre”. O ancora: “Io non assegno compiti per le vacanze perché le vacanze sono sacre”.C’è chi poi tende a ridimensionare la questione: “Ma grazie a Dio questa è un’eccezione, perché in cinque anni di liceo giusto la prof di latino e greco provava a darci mezzo libro da leggere e non ha mai controllato se l’avessimo effettivamente letto”.
E infine chi lascia una considerazione cambiando prospettiva: “A Natale e/o d’estate suggerisco solo di vedere una serie TV in lingua originale o di leggere un libro/ebook o d’ascoltare un audiolibro. Il tutto secondo le loro preferenze e senza imposizioni o scadenze. È VACANZA PER NOI COME PER LORO! La DAD ha dato alla testa a qualche prof!”.