
Da strumento di condivisione per compiti e materiale scolastico, a ricettacolo di contenuti violenti e dannosi, il passo è breve. Un gruppo di studenti di 14 anni di Alessandria è finito nei guai per via di una chat di classe, che con la scuola però aveva poco a che fare.
Nel gruppo, che piano piano si è allargato anche ad altri studenti, figuravano infatti video di decapitazioni, immagini di guerra e contenuti pornografici: una chat degli orrori come l'ha definita 'La Stampa', quotidiano che ha riportato la vicenda.
La chat contenitore di orrori
Tutto è partito da una delle classi prime di un liceo di Alessandria. Quello che inizialmente avrebbe dovuto essere una semplice chat di classe, utile per scambiarsi opinioni e consigli, magari sui compiti a casa, si è trasformata in uno di quei gruppi inadatti ai minori. Peccato però che a condividere le immagini e video incriminati fossero proprio loro. A scoprire il tutto sono stati i genitori di uno degli studenti coinvolti nella chat di classe. Nel dettaglio, è stata una mamma ad accorgersi di quei contenuti che il figlio scambiava con i coetanei: secondo le indiscrezioni filtrate, ci sarebbero stati filmati di decapitazioni di militari ostaggio dei terroristi di ben identificate frange estremiste, come ad esempio l'ISIS. Ma non mancano i contenuti pornografici, bestemmie e contenuti blasfemi, oltre che barzellette di dubbio gusto.
La preside chiama a rapporto le famiglie
La mamma che ha scoperto la vicenda si è rivolta alla Polizia Postale che sta indagando sull'accaduto. Nel frattempo, anche gli altri genitori sono stati allertati, ed è quindi partita la caccia alla chat incriminata: qualcuno dei 14enni è riuscito a sbarazzarsene prima che i genitori potessero dare un'occhiata, altri, invece, non hanno potuto negare di fronte all'evidenza. Sempre su 'La Stampa', si legge poi che la preside – che non ha voluto lasciare dichiarazioni – avrebbe chiesto e ottenuto un colloquio con le famiglie.