
Gli studenti italiani snobbano il classico, i tecnici e i professionali. Meglio il liceo scientifico e linguistico. Le iscrizioni alle nuove superiori registrano un cambiamento dei “gusti” da parte dei ragazzi che quest’anno sperimentano per primi la nuova organizzazione scolastica voluta dal Ministro Gelmini.
CLASSICO E SCIENZE UMANE NON CONVINCONO, MEGLIO IL LINGUISTICO - Sempre meno studenti impareranno il greco. Inizia a perdere interesse il liceo classico: 16.855 iscritti in meno rispetto all’anno scorso. Il calo pari al 2,8% da una parte è dovuto alla riduzione delle varie sperimentazioni e indirizzi determinate alla riforma delle superiori, ma dall’altra, visto un indice così elevato, bisogna considerare anche il fatto che probabilmente si tratta del segno che gli interessi e le esigenze di chi si iscrive oggi a scuola stanno cambiando. Altro calo considerevole riguarda le iscrizioni negli ex istituti magistrali (ora licei delle scienze umane) dove sono scomparsi gli indirizzi linguistici sperimentali e a cui fa specchio, infatti, l’aumento dei ragazzi che hanno scelto i licei linguistici.
LICEO SCIENTIFICO MON AMOUR - In pole position invece si piazzano i licei scientifici che registrano un incremento di 6.178 studenti rispetto all'anno scorso, raggiungendo quasi il 23% del totale iscritti. Anche qui la situazione va vista in relazione alla nuova riorganizzazione degli indirizzi: negli istituti tecnici scompare, infatti, l’indirizzo liceo scientifico-tecnologico che diventa l’opzione “scienze applicate”del nuovo liceo scientifico. I licei artistici, che hanno assorbito i vecchi istituti d’arte, vedono aumentare il loro appeal, scelti da circa quattro studenti su 100.
TECNICI E PROFESSIONALI NON DECOLLANO - Gli istituti tecnici che tanto si era cercato di incentivare e su cui il Ministero aveva puntato presentandoli come la valida alternativa per contrastare la crisi occupazionale, deludono, con una calo degli iscritti pari al 2,3% rispetto all’anno scorso, ovvero 15.273 studenti in meno. Ma sarebbe potuto andare peggio: probabilmente, infatti, dei circa 9mila iscritti in meno calcolati per gli istituti professionali, molti si sono iscritti quest’anno ad un istituto tecnico.
Cristina Montini