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di paolodifalco01
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riforma istituti tecnici e professionaliDal Consiglio dei Ministri è arrivato il via libera all'attesa riforma degli Istituti tecnici e professionali prevista tra quelle del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Come ha dichiarato il Ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi:"La riforma degli Istituti tecnici e professionali è una parte fondamentale del Piano, che punta a qualificare sempre di più il nostro sistema di istruzione, offrendo maggiori opportunità formative a ragazze e ragazzi, con una grande attenzione ai territori".

Andiamo a vedere che cosa prevede.

Cosa prevede la riforma degli Istituti tecnici e professionali?

L'obiettivo a cui punta questa riforma prevista nel PNRR, come ribadito dal Ministro Bianchi, è quello della costruzione di "una filiera verticale e allo stesso tempo un patto educativo grazie al quale imprese, università, tessuto produttivo, territori, ITS Academy mettano a disposizione risorse e competenze per consolidare l’identità di questo segmento formativo e concorrere alla migliore istruzione dei nostri giovani, in linea con le prospettive di sviluppo del Paese".

Nello specifico negli Istituti tecnici ci sarà una ridefinizione e un aggiornamento degli indirizzi in modo da rafforzare le competenze linguistiche e STEM. Tale intervento servirà a orientare alle discipline inerenti "Industria 4.0", a sviluppare una maggiore connessione degli Istituti con il tessuto socioeconomico di riferimento e a valorizzare la metodologia didattica per competenze.

A quest'intervento si affianca anche la previsione di meccanismi che serviranno a dare continuità tra l’istruzione tecnica e quella terziaria attraverso il riconoscimento di crediti formativi universitari ai tirocini svolti dagli studenti durante il quinto anno di studi.

Il rafforzamento del legame con le aziende e il territorio

Previsti anche "Patti educativi 4.0" per incrementare la condivisione di risorse professionali tra Istituti tecnici e professionali con le imprese, gli enti di formazione accreditati dalle Regioni, gli ITS Academy, le università e i centri di ricerca. Fondamentale è il legame con il territorio e proprio per questo verrà messo in piedi anche un piano formativo mirato per i docenti degli istituti tecnici strutturato in base alle specificità dei contesti territoriali.

Nei Centri provinciali di istruzione per gli adulti (CPIA) ci sarà invece l'erogazione diretta di percorsi di istruzione tecnica non in rete con le istituzioni scolastiche di secondo grado o non adeguatamente sufficienti rispetto alle richieste dell’utenza e del territorio. Mentre saranno previste delle ulteriori certificazioni che attestino le competenze delle studentesse e degli studenti dopo il primo biennio e dopo il secondo biennio, in corrispondenza con il secondo e il terzo livello del Quadro europeo delle qualifiche.

In quest'ultimo contesto si colloca anche la definizione di misure di supporto allo sviluppo di processi di internazionalizzazione degli istituti per realizzare lo spazio europeo dell’istruzione. Infine presso il Ministero dell'Istruzione verrà istituito l’Osservatorio nazionale per l’istruzione tecnica e professionale che sarà composto da 15 esperti del segmento formativo scelti annualmente e che, oltre alle funzioni consultivi, potranno anche avanzare proposte per il miglioramento del settore.

Paolo Di Falco