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riforma tecnici professionali via libera senatoVia libera del Senato alla riforma degli Istituti Tecnici e Professionali. Con 101 voti favorevoli, Palazzo Madama approva la riforma che adesso approderà alla Camera. Si tratta di una misura fortemente voluta dal Ministro Valditara e che mira a potenziare i percorsi di studio degli indirizzi scolastici in questione.


Al centro della riforma, infatti, vi è il potenziamento delle competenze base di italiano, matematica e inglese, oltre a una maggiore attenzione verso le materie teniche e attività laboratoriali. Vediamo in cosa consiste la riforma, dando un'occhiata al testo del ddl 924 del Senato.

La riformulazione degli orari

Per prima cosa, vengono introdotte delle quote di orario a disposizione della scuola che vanno dal 14,8% per il biennio, al 17,6% per il secondo biennio e 43,75 per il quinto anno: lo scopo è quello di destinarle alle attività collegate al territorio. Ma, va specificato, si tratta di una banca ore da utilizzare in maniera facoltativa. Viene inoltre prevista una quota aggiuntiva, derivante dall'autonomia, pari al 25% dell'orario, con il fine di potenziare o attivare nuovi insegnamenti. In buona sostanza, la riforma prevede una rimodulazione degli orari, che vengono così articolati:

  • primo biennio: 1221 ore parte generale (sarà ridotta di 99 ore), 891 ore parte di indirizzo (sarà aumentata di 99 ore)
  • secondo biennio 990 ore (parte generale), 1122 ore (parte di indirizzo)
  • quinto anno: 990 complessive (462 ore parte generale, 528 ore parte di indirizzo. Con riduzione di 33 ore ciascuna).
  • Docenti in azienda

    Un'altra novità cruciale, in arrivo con la riforma, riguarda la formazione dei docenti. Le aziende con cui le scuole instaureranno rapporti di collaborazione offriranno ai docenti degli istituti scolastici dei corsi di formazione. Lo scopo qui è quello di favorire gli scambi e le interrelazioni tra i due mondi – scuola e aziende – in un'ottica di potenziamento dell'offerta formativa.

    Nuova filiera 4+2 tecnici e professionali: come funziona e quali sono le opportunità per gli studenti

    Ad oggi è già partita la sperimentazione della nuova filiera tecnico-professionale. Il MIM ha dato possibilità alle famiglie di iscrivere i propri figli entro il 10 febbraio. La nuova filiera ha nel mirino il potenziamento di questi percorsi, creando canali sinergici con il mondo del lavoro. I nuovi percorsi saranno strettamente connessi con le aziende, attraverso anche attività laboratoriali ed esperienze pratiche che preparano al lavoro sul campo.

    E, poi, grazie ai nuovi patti educativi 4.0, gli istituti tecnici e professionali possono instaurare accordi con ITS, Università, enti di ricerca, di formazione, nonché imprese, con lo scopo di condividere il bagaglio di conoscenze e usufruire di laboratori avanzati e di realizzare percorsi PCTO innovativi.

    Per gli studenti i vantaggi sono evidenti. Prima di tutto, la possibilità di terminare le scuole superiori con un anno di anticipo. Poi, l'opportunità di usufruire di esperienze direttamente collegate alle aziende, come ad esempio la pratica laboratoriale. Questo è un nodo cruciale: attraverso questo tipo di formazione gli studenti potranno sviluppare competenze orientate alla specializzazione tecnologica, grazie anche al collegamento organico e strutturato con gli Istituti Tecnici Superiori (ITS Academy).

    Valditara: “Una riforma che serve ai giovani e al Paese”

    Un diploma di 4 anni che ha la stessa valenza di quello quinquennale: questo in sostanza lo schema dei nuovi percorsi. Una volta conseguita la licenza, si può continuare con un percorso di due anni in un ITS Academy oppure iscriversi all’università o lavorare. Dopo il via libera del Senato, il Ministro Valditara ha commentato così: “Il via libera di oggi segna una tappa fondamentale di una riforma che serve ai nostri giovani e al Paese. Ringrazio il Presidente della Commissione Istruzione, Roberto Marti, la relatrice, Ella Bucalo, il Sottosegretario Paola Frassinetti e tutta la maggioranza parlamentare per aver sostenuto il disegno di legge, apportando integrazioni certamente migliorative. Ringrazio anche le Regioni per l’importante contributo dato” come riportato da 'OrizzonteScuola'.