
Di fronte al moltiplicarsi dei recenti fenomeni di bullismo e cyberbullismo ai danni degli insegnanti, il Ministero dell’Istruzione e del Merito annuncia la sua volontà di intervento. Prevista una serie di azioni volte a ripristinare il patto educativo tra genitori e insegnanti sollecitando, in questo modo, la corresponsabilità tra scuola e famiglia.
Ieri, 24 gennaio 2023, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha incontrato Isabella Sgarbi, la preside dell’istituto superiore Viola Marchesini di Rovigo, per approfondire l’episodio di bullismo avvenuto nella scuola. Stiamo parlando del recente caso dell’insegnante colpita al volto da una pistola a gommini mentre faceva lezione in classe.
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Rafforzare il dialogo tra Ministero e scuola
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha dichiarato la sua intenzione di intervenire in materia di bullismo e cyberbullismo ai danni dei professori. Questo è avvenuto in occasione dell’incontro tra il Ministro Valditara e la preside dell’istituto superiore Viola Marchesini di Rovigo. Un incontro tenutosi a Roma, con lo scopo di approfondire lo stato dei fatti dopo l’episodio in cui alcuni studenti hanno sparato a un’insegnante con una pistola a gommini, filmando il tutto e pubblicandolo in un secondo momento sui social.
La dirigente scolastica, come si legge nel comunicato stampa del Ministero, ha consegnato tutta la documentazione relativa al caso, impegnandosi a chiarire l’evoluzione della vicenda. Il Ministro, dal lato suo, ha voluto rafforzare il dialogo fra Ministero e scuola per identificare insieme le criticità e trovare le possibili soluzioni. Questo soprattutto in considerazione dell’allarmante crescita, nelle scuole italiane, dei casi di bullismo e cyberbullismo a cui sono soggetti sempre più docenti.
L'unica strada efficace: il ripristono del patto educativo tra genitori e insegnanti
Valditara ha sottolineato la necessità di affrontare la questione attraverso quella che sembra l’unica strada efficace: il ripristino del patto educativo tra genitori e insegnanti, anche perché “il messaggio educativo si diffonde prima di tutto all’interno della famiglia, che la scuola non può sostituire ma può affiancare e coadiuvare con efficacia: è questo il senso profondo dell’alleanza tra le istituzioni scolastiche, i genitori e gli studenti”, afferma Valditara, che continua: “È necessario che fra i nuclei familiari e il corpo insegnante il dialogo sia improntato sulla fiducia reciproca, perché è decisivo, per il buon esito del processo educativo, sostenere l’autorevolezza dei docenti a scuola”.
Un punto di vista condiviso a pieno dalla preside Sgarbi, che mette in evidenza la gravità di quanto è successo e l’urgenza di un intervento: “L’istituto Viola-Marchesini è una realtà formativa importante del territorio, e l’insegnante colpita dai suoi studenti ha 30 anni di esperienza e un curriculum di assoluta eccellenza. Questi fatti sono inaccettabili ma rappresentano anche un segnale: è urgente mantenere sempre attivo il dialogo fra gli studenti e le famiglie”.
Ecco dunque che di fronte ai numerosi fenomeni di violenza (tanto verbale quanto fisica) nei confronti dei professori, il Ministero si dice pronto all’intervento. Come si legge nel comunicato stampa, infatti, l’intenzione è quella di studiare “una serie di azioni per sollecitare la corresponsabilità educativa delle famiglie, in un patto attivo e costante con la scuola, e rendere al tempo stesso sempre più effettivo il rispetto dovuto agli insegnanti e a tutto il personale scolastico”.