
Ma non è certo una novità. Basta fare un giro su TikTok per rendersi conto dei tanti video girati a scuola. Soltanto a dicembre, una circolare del Ministero ribadiva quello che è in vigore già dal 2007, ovvero il divieto dei cellulari in classe. La realtà però non cambia, e va in tutt'altra direzione.
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Studente in diretta mentre il prof interroga: è la madre a scoprirlo
Sul cellulare della madre arriva una notifica: il figlio è in diretta su Instagram. Nulla di strano, apparentemente, eppure non è proprio così che stanno le cose, anche perché sono le 9:45 di mattina. Non dovrebbe essere a scuola? La madre dà una sbirciatina e in effetti si rende conto che sì, il figlio si trova proprio in aula, seduto al suo banco mentre parla sottovoce con un amico collegato da un altro istituto. Chiacchiere, scambi di battute sul quotidiano, come su quel 6+ a Matematica. Intanto, sullo sfondo una delle tante giornate scolastiche: gli studenti seduti ai propri posti e il prof che interroga. La diretta dura ancora una manciata di secondi e poi si interrompe. La madre è esterrefatta.Ma in fondo non si tratta certo di una novità. Quella che abbiamo appena raccontato è una storia come tante, che può verificarsi ogni giorno in ogni istituto. È sotto gli occhi di tutti. Basta aprire TikTok per rendersene conto: decine di video girati in classe di nascosto, quando i prof non vedono. O fanno finta di non vedere.
La circolare del Ministero che ribadisce il divieto dei cellulari a scuola
Si parla tanto di cellulari a scuola. Molti sono i tentativi di limitarne il più possibile l’utilizzo. Ci sono addirittura istituti e insegnanti che decidono di ritirarli all’ingresso, così da estirpare il problema alla radice. E pensare che solo a dicembre il Ministero dell'Istruzione e del Merito si era anche preso la briga di ribadire, con una circolare, che i telefoni in classe sono vietati. Una regola in vigore già da “qualche” anno, più precisamente dal remoto 2007. Ma a quanto pare l’ammonimento non ha avuto gli effetti sperati.In merito alla circolare, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, nel riprendere il divieto degli smartphone a scuola contenuto dalle direttiva del 2007, ha dichiarato: "Distrarsi con i cellulari non permette di seguire le lezioni in modo proficuo ed è inoltre una mancanza di rispetto verso la figura del docente, a cui è prioritario restituire autorevolezza".
I provvedimenti da prendere contro le violazioni, tuttavia, restano in mano ai singoli istituti, i quali possono fare affidamento sul proprio regolamento interno e decidere autonomamente in tema di cellulari. "Con la circolare - asseriva Valditara - non introduciamo sanzioni disciplinari, ci richiamiamo al senso di responsabilità. Invitiamo peraltro le scuole a garantire il rispetto delle norme in vigore e a promuovere, se necessario, più stringenti integrazioni dei regolamenti e dei Patti di corresponsabilità educativa, per impedire nei fatti l’utilizzo improprio di questi dispositivi".