Federico Bianchetti
Autore
chiede di andare in bagno e fugge da scuolaUn episodio che poteva trasformarsi in una tragedia

quello che si è consumato in un istituto comprensivo di Milano.

Durante l'orario di lezione, un alunno di 6 anni è riuscito a fuggire dal plesso scolastico, senza essere notato da nessuno. Appena fuori da scuola, il bambino ha raggiunto la propria abitazione, non molto lontana dalla scuola: spaventando i suoi genitori che lo credevano in classe.

Una scuola abbandonata a se stessa

Il piccolo studente aveva chiesto alla maestra di poter andare in bagno, ma una volta fuori dalla classe si è defilato dall'istituto, sfuggendo alla sorveglianza dei collaboratori scolastici. Per fortuna il piccolo è riuscito a raggiungere la propria casa illeso, ma i genitori – infuriati con la scuola – non sembrano intenzionati a passare sopra all'accaduto. Una vicenda che ha poi sollevato proteste e preoccupazioni da parte degli altri genitori, ovviamente solidali con la famiglia del piccolo fuggitivo. ”Il bimbo aveva chiesto di andare al bagno ed è stato dimenticato dall’insegnante che non si è nemmeno resa conto di non averlo in classe. La scuola, completamente senza sorveglianza con cancelli aperti, non si è accorta che il bambino fosse uscito e ritornato a casa” spiega un genitore a “MilanoToday”.

Un episodio che per il genitore racconta una situazione ben più drammatica e complessa: ”Questo è un istituto comprensivo di Milano che non riesce ad avere una continuità organizzativa. Un avvicendamento continuo di dirigenti, insegnanti e bidelli, spesso lontani dalle loro postazioni di lavoro. Una scuola da anni abbandonata dalle istituzioni scolastiche che non inviano ispezioni e non arrestano questo grave sistema di turnover”. Dopo le vicissitudini dello scorso anno che hanno portato ad una rissa tra mamme, ”si è deciso quest’anno di lasciare i cancelli aperti alla mercé dei bambini. Tant’è che solo dopo il grave episodio di lunedì, martedì la scuola si è decisa a pubblicare una circolare sulla sicurezza della chiusura dei cancelli” conclude il genitore.

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