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Alunna con DSA bocciata, i genitori si rivolgono al Tar e vincono: la scuola non aveva attivato supporto

Studenti, scuole, famiglie e Tar: una saga talmente lunga, che sembra uscita dall'universo Marvel. Questa volta siamo in Abruzzo, più precisamente sulla costa, ad Alba Adriatica. Qui una studentessa è stata bocciata in seconda superiore, nonostante le fosse stato diagnosticato un DSA.

Una condizione di cui la scuola non avrebbe avuto attenzione, e per questo motivo i genitori della giovane si sono rivolti al Tribunale amministrativo regionale. Il Tar dell'Abruzzo ha infatti dato ragione alla famiglia, disponendo l'ammissione ufficiale della studentessa alla terza superiore per l'anno scolastico 2024-25.

Indice

  1. La bocciatura
  2. Il ricorso e la sentenza del Tar

La bocciatura

Alla fine dell'anno scolastico 2022-2023, la studentessa di Alba Adriatica si è vista negare l'accesso alla seconda superiore a causa di insufficienze in diverse materie. La decisione del Consiglio di classe dell'istituto è stata unanime: la ragazza non avrebbe avuto i requisiti per frequentare la classe seconda superiore.

Ma dietro a quella bocciatura, c'erano delle mancanze da parte della scuola che i genitori non potevano ignorare. La studentessa, infatti, aveva una diagnosi di Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA), e secondo i suoi genitori la scuola non aveva attivato le misure di supporto previste dalla legge per garantire il suo successo formativo.

In questi casi, la normativa è chiara: per gli studenti con DSA, la scuola deve garantire un percorso di apprendimento personalizzato e attuare interventi di recupero adeguati. Tuttavia, in questa vicenda, secondo i genitori la scuola non ha fatto tutto il possibile.

Il ricorso e la sentenza del Tar

Assistita da un legale, la famiglia ha avviato un ricorso al Tar dell'Abruzzo contestando la mancanza di supporto e l'assenza di motivazioni adeguate per la bocciatura. Nella vicenda, il MIM - insieme all'Ufficio Scolastico Regionale - si è addirittura costituito parte civile per difendere l'operato della scuola.

Ma già a settembre 2023, il Tar aveva accolto la richiesta dei genitori, sospendendo la bocciatura e consentendo alla studentessa di continuare a frequentare la classe seconda.

Durante l'anno scolastico successivo, i progressi scolastici della ragazza sono stati evidenti e riconosciuti dal Consiglio di classe, che a giugno 2024 ha deliberato la sua ammissione alla classe terza. L'udienza definitiva dello scorso 9 ottobre 2024 ha poi confermato l'annullamento della bocciatura: il Tar ha stabilito che la scuola non aveva attuato le necessarie misure di supporto.

La sentenza ha sottolineato l'obbligo, per le scuole, di personalizzare il percorso scolastico degli studenti con DSA, fornendo strumenti dispensativi e compensativi per permettere loro di raggiungere il successo educativo.