
Ma, andiamo a vedere più nel dettaglio quello che sappiamo su di lui e sul suo percorso di studi.
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Dai banchi alla cattedra
Il protagonista di questa storia, Andrea Alessandrelli, è di Lecce, a fine mese compirà 24 anni ed ha già fatto la sua prima supplenza al liceo Da Vinci di Maglie. Studente che ha sempre collezionato risultati brillanti, si è diplomato con 100 e lode al liceo scientifico e si è laureato in Fisica all'Università del Salento con il massimo dei voti per poi iscriversi alla magistrale di Fisica teorica e astrofisica laureandosi a fine aprile.Il giorno della discussione della tesi, il 26 aprile, ha scoperto che al liceo Da Vinci erano in cerca di un docente di matematica e fisica dato che la professoressa di ruolo era in aspettativa e non c'erano altri supplenti disponibili. Così, dopo aver inviato il modello per mettersi a disposizione della scuola il giorno seguente, nel pomeriggio aveva già ricevuto la convocazione per prendere servizio come supplente fino alla fine dell'anno scolastico. Il 28 aprile è arrivata la laurea magistrale con 110 e lode e, l'indomani, il suo primo giorno da insegnate.
La famiglia di docenti e i suoi studenti che hanno solamente cinque anni in meno di lui
Questa supplenza, così come ha detto a Repubblica, rappresenta per lui una grandissima opportunità:"Vorrei entrare nel mondo accademico e oltre all’attività di ricerca mi piacerebbe parallelamente insegnare, quindi è un’occasione per fare esperienza". La sua è anche una famiglia di docenti:"Mio padre è un insegnante di sostegno nelle scuole medie, mia madre è una docente universitaria di Filosofia all’Università del Salento e mio zio insegna Fisica all’Università di Campinas, in Brasile: ho seguito un po’ i suoi passi".La sua unica paura con una classe quinta da portare agli esami e due classi prime era quella di "non riuscire a gestirli e pensavo che magari, vedendomi troppo piccolo, mi avrebbero rispettato meno. Non volevo perdere il controllo della classe ma poi alla fine non è accaduto nulla di tutto questo”. In realtà però, la loro piccola differenza d'età si è trasformata in un vero punto di forza:"Sta diventando una bellissima esperienza: il fatto che mi chiedano molte cose mi fa capire che hanno meno paura di esporsi rispetto a quanto accadrebbe con un docente più grande. Quello che mi piace di più è vedere lo stupore negli occhi degli studenti di prima superiore quando spiego un argomento nuovo e riesco a farglielo capire".
Paolo Di Falco